Glossario delle frasi fatte - C

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Come i cavoli a merenda

"Ci sta come i cavoli a merenda", utilizzato per esprimere l'inadeguatezza di qualcosa rispetto a un contesto.

Ciurlare nel manico

"Ciurla nel manico" una persona o cosa che risulti incerta e non affidabile. Se la lama di un coltello non è ben inserita nel manico o se ne è staccata per il lungo uso, l'arnese diventa inservibile, perché la lama perde ogni stabilità girando ("ciurlando": riferimento ad una forma sincopata dal latino di "circulare", muoversi in giro, girare) nel manico.

Con un palmo di naso

"Deluso e allibito". Ricorre nelle espressioni "Lasciare, restare, rimanere con un palmo di naso" (ovvero, con il naso lungo quanto un palmo di mano). Da non confondere con la simile espressione "a un palmo dal naso" che significa "vicinissimo".

Canto del cigno

"Ultimo segno di grandezza prima del declino finale": secondo una leggenda il cigno - animale notoriamente muto - può finalmente cantare appena prima della morte.

(Aspettare a) cantar vittoria

(Non essere così sicuri, non sbilanciarsi prima del tempo a) esultare per il risultato ottenuto, di validità definitiva.

Cazzi acidi

Anche cazzi amari, cazzi con il significato di aver incontrato grandi difficoltà.[90].

Calare le braghe

Arrendersi facilmente rinunciando a ciò che si voleva. « ...quando il mondo s'accorge che uno, sempre, in ogni incontro, è pronto a calar le...[braghe] »

Cadere (cascare) a fagiolo

Capitare opportunamente, al momento, alla maniera giusta. "La crisi di governo casca a fagiolo per gli speculatori finanziari"

Cercare con il lanternino

Cercare con grande pazienza, attenzione e scrupolo, ma rischiando che tutto risulti infruttuoso. Deriva dall'aneddoto sul filosofo Diogene di Sinope che girava con una lanterna, dicendo di voler cercare la verità.

Cascasse il mondo

Cercare di raggiungere un obbiettivo col massimo impegno, a fronte anche di ostacoli apparentemente insormontabili. "Cascasse il mondo, supererò l'esame!"

Cavalcare la tigre

Cercare di sfruttare un avvenimento potenzialmente pericoloso.

Come cercare Maria per Roma

Cercare nella grande città una particolare donna dal nome così comune è tempo perso.

Cercare un ago nel pagliaio

Cercare qualcosa quasi impossibile da trovare.

Che vale un Perù

Che ha molto valore, usato sia per persone che per cose. Il modo di dire deriva dall'oro che i conquistadores spagnoli trovarono in Perù e portarono in Europa

Chi ha orecchie per intendere, intenda

Chi vuole ascoltare e comprendere ciò che dico, lo faccia. A sottolineare che ci possono essere persone alle quali il discorso può non far piacere o dare fastidio e quindi faranno finta di non ascoltare o di non capire. La frase è ricorrente nei Vangeli anche nella forma più semplice «chi ha orecchie intenda». Nella forma di cui sopra la si trova, ad esempio, in Marco, 4, 9.

Chiudersi a riccio

Chiudersi in se stessi evitando di socializzare con gli altri.

Capro espiatorio

Citazione biblica dal Libro del Levitico. Nella liturgia ebraica, il capro espiatorio è un ariete che viene sacrificato a Dio in riparazione dei peccati di chi lo offre in sacrificio. Nel cristianesimo il capro espiatorio è Gesù Cristo, definito l'Agnello immolato, che assume su di sé i peccati del mondo. Nell'uso attuale con tale espressione ci si riferisce a qualcuno cui vengono addebitate colpe di fatti che non ha commesso, salvando così i veri responsabili.

Cavallo di Troia.

Citazione dall'Iliade di Omero. Qualcosa che si inserisce con altra apparenza entro un'organizzazione per poi distruggerla o appropriarsene.

Cane da pagliaio

Colui che sbraita e fa la voce grossa ma che in realtà è innocuo oppure chi sembra intenzionato a compiere azioni clamorose ma gliene manca il coraggio o le capacità. Il cane da pagliaio era un cane di piccola taglia lasciato libero nelle fattorie contadine che col suo abbaiare avvertiva della presenza di estranei.

Comandare a bacchetta

Comandare senza dare il minimo margine di discrezionalità ai sottoposti. Come farebbe il direttore d'orchestra.

Cavoli a merenda

Come i cavoli sono un cibo non adatto per fare merenda, così entrarci come i cavoli a merenda vuol significare un intervento non attinente, del tutto fuori luogo, che non ha nessun rapporto con la cosa di cui si tratta.

Coltivare il proprio orticello

Concentrarsi sul proprio interesse particolare. Potrebbe trarre origine dal motto di Candide, personaggio dell'omonimo romanzo di Voltaire: Il faut cultiver son jardin.

capire Roma per toma / prendere Roma per toma

Confondersi, prendere fischi per fiaschi, capire una cosa per l'altra.

Conoscere i propri polli Sapere con chi si ha a che fare e perciò saper gestire la situazione nel migliore dei modi.

Consolarsi con l'aglietto Accontentarsi di poco. Deriva da "aglietto" (diminutivo di aglio), cioè aglio giovane, non ancora formato, senza spicchi. Quindi contentarsi di cosa di poco valore.

Castelli in aria

Costruire castelli in aria significa progettare senza fondamenta, senza un piano, fantasticando.

Chiodo scaccia chiodo

Determinare una nuova situazione per superarne un'altra più sgradevole come se ci si servisse di un chiodo per toglierne un altro conficcato

Chi c'è c'è (e chi non c'è non c'è)

Di uso comune, sta a significare che chi parteciperà (ad es. a una festa o a una cena o a un'iniziativa di qualsiasi tipo), sarà ben accetto e potrà godere della compagnia degli altri; chi invece non sarà presente, non sa cosa si è perso, ma nessuno ne sentirà la mancanza. In altro contesto si dice quando, radunatisi per un determinato scopo, si procede ugualmente anche in assenza di alcuni che avrebbero dovuto essere presenti.

Con le unghie e con i denti

Difendere qualcosa con caparbia energia. Usato anche in senso metaforico riferendosi alle proprie idee, che vengono difese "con le unghie e con i denti".

(Essere come) cane e gatto

Due persone che discutono o bisticciano spesso o che non si sopportano a vicenda.

Colpo di spugna

Eliminare problemi o colpe in maniera decisa e indistinta.

Cavar sangue dal muro

Equivalente di Cavar sangue da una rapa. Sforzarsi inutilmente, svolgendo un lavoro che non può dare nessun frutto.

Calcare la mano

Esagerare

Che mangino brioches

Espressione attribuita erroneamente alla regina Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena che l'avrebbe pronunciata per rispondere a un suo suddito che le disse: "il popolo ha fame, non ha più pane". Questa espressione sta a indicare che l'argomento di cui si parla non interessa molto. Non esiste alcuna prova storica che Maria Antonietta abbia pronunciato la frase. Molto probabilmente si trattò di uno dei tanti libelli denigratori stampati a scopo di propaganda antimonarchica durante la rivoluzione francese.

Cento di questi giorni

Espressione augurale utilizzata soprattutto in occasione di compleanni o in generale altre feste ricorrenti (tipicamente ogni anno). Augura a chi se la sente rivolgere di trascorrere altri cento giorni felici come quello che si sta festeggiando quindi, implicitamente, augura una lunga vita al festeggiato.

Avere carta bianca

Espressione che indica la possibilità conferita a qualcuno di affrontare una situazione o un problema nel modo ritenuto più opportuno, senza vincoli scritti.

Che mi venisse un colpo

Espressione che indica uno stato d'incredulità.

Casalinga di Voghera

Espressione molto comune nel lessico giornalistico, con cui si intende rappresentare uno stereotipo della fascia della popolazione italiana piccolo-borghese, dal basso livello di istruzione e che possiede un lavoro generalmente molto semplice o umile.

Chiudi il becco

Espressione usata sgarbatamente per intimare a qualcuno di tacere. L'uso della parola "becco", invece di "bocca", è dato dal sottinteso paragone tra la persona che sta parlando e le galline (con riferimento al chiocciare). Poiché inoltre si ritiene che le galline siano animali dalla poca intelligenza, per estensione, la frase significa anche che è meglio tacere, poiché si stanno dicendo cose poco serie e/o di poco interesse.L'espressione veniva spesso adoperata nei dialoghi cinematografici e televisivi, in luogo di espressioni più volgari (in questo senso, pur essendo chiaramente offensiva, ha un valore eufemistico), a volte come corrispettivo italiano di espressioni analoghe (shut up, in inglese; ferme ta gueule in francese, halt den Schnabel, in tedesco)

Cavallo di battaglia

Espressione usata spesso nel mondo dello spettacolo ed indica il pezzo migliore del repertorio con il quale si ottengono i risultati migliori, spesso è il primo con cui si ha conseguito notorietà. Si riferisce al cavallo particolarmente addestrato e dotato fisicamente riservato al condottiero per il combattimento.

Come Noè con i dinosauri

Essere accusati ingiustamente. Noè avrebbe lasciato a piedi i dinosauri secondo l'immaginario popolare, ma i dinosauri per la scienza si sono estinti da soli.

Capitare a tiro

Essere alla portata, raggiungibile.

Ci fai o ci sei?

Fai finta di essere o di comportarti così, oppure sei proprio così?

Chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati

Fare l'azione giusta, ma ormai con troppo ritardo e quindi inutilmente.

Carne della mia carne

Figlio. Esprime e sottolinea con forza lo stretto grado di parentela. Citazione biblica dalla Genesi, dove in realtà le parole sono dette da Adamo riferendosi a Eva (Genesi 2, 23 "Allora l'uomo disse: «Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La si chiamerà donna perché dall'uomo è stata tolta».", traduzione Conferenza Episcopale Italiana).

Ce ne passa di acqua sotto i ponti

Fino al momento di raggiungere un determinato scopo o di arrivare a una certa situazione, ci si vorrà ancora molto tempo.

Come volevasi dimostrare

Frase conclusiva dei teoremi negli Elementi di Euclide. Detto per traslato di un avvenimento che si era previsto (e magari per sottolineare che i propri consigli sono stati disattesi: "Uscendo senza ombrello ti sei preso il raffreddore, come volevasi dimostrare").

Cane non mangia cane

Gli individui peggiori, poiché hanno timore uno dell'altro, cercano di non danneggiarsi tra loro.

Carta canta

I documenti parlano chiaro, ciò che è scritto non si può smentire. Parte del proverbio tradizionale "Carta canta, e villan dorme."

Cavallo di San Francesco

Il "Cavallo di San Francesco" è il bastone a cui si appoggiava il santo di Assisi nei suoi spostamenti. Andare con il "Cavallo di San Francesco" è entrato nella lingua italiana come sinonimo scherzoso per "Andare a piedi"

Cavar sangue da una rapa

Impresa impossibile.

Combinato disposto

In senso stretto è una locuzione usata in ambito giuridico con il significato di «prescrizione desunta dal riferimento a più norme che si integrano le une con le altre». Si è diffuso l'uso dell'espressione con il significato generico di più cose che s'integrano tra loro con effetti positivi o negativi. Per esempio: "non si è raggiunto il risultato voluto per il combinato disposto di errori propri e altrui".

Ci vedremo a Filippi

In un passo di Plutarco - poi ripreso da Shakespeare nel suo Julius Caesar - Bruto riceve in sogno la visita di un fantasma (probabilmente Cesare), che rivolto a lui pronuncia la celebre frase; la Storia ci dice che proprio nella battaglia di Filippi il Cesaricida morirà per mano di Antonio: questa espressione viene quindi usata per intimare, spavaldamente, a un avversario la certezza della propria vittoria o per annunciare un futuro regolamento di conti.

Chi la vuole allesso e chi arrosto/Chi la vuole cotta e chi la vuole cruda

Indica discordanza di pareri; chi vuole una cosa in un modo e chi in un altro.

Capire l'antifona

Intendere un'allusione, comprendere da una frase l'intera situazione. L'antifona è la parte proemiale dei salmi, recitati nella Liturgia delle Ore, preghiera cattolica. L'antifona sintetizza in una breve frase il contenuto o li significato del salmo che segue.

Cadere (cascare, scendere) dal pero

L'espressione potrebbe derivare dall'antica locuzione stare sulle cime degli alberi, adoperata per designare chi parlava in modo troppo difficile o supponente: da cui l'invito a scendere dal pero e a tornare a comunicare coi propri simili. Chi invece "casca" dal pero, sperimenta un doloroso impatto con la realtà, dopo essere stato per troppo tempo perso in pensieri astratti.

Colpo di fulmine

L'espressione è adoperata di solito per indicare un innamoramento a prima vista, improvviso e non previsto: si tratta di un calco del francese coup de foudre, attestato sin dal 1671.

Caccia al ladro / all'uomo

L'inseguimento di un malvivente da parte delle forze dell'ordine. Si può riferire parodisticamente alla ricerca faticosa di una persona molto richiesta.

Carne da cannone

La "carne da cannone" è quella dei soldati (e più precisamente dei fanti), destinati a fronteggiare l'artiglieria come le bestie sono destinate al macello (e "carne da macello" viene infatti spesso usata con lo stesso significato). La locuzione nasce da una spregiudicata metonimia: gli individui sono raffigurati come carne indistinta. Per il suo cinismo, la frase è spesso usata con intenti polemici per criticare le guerre e i guerrafondai. L'originale francese, le soldat est la chair à cannon, fu attribuito a Napoleone Bonaparte dall'Abate de Pradt, con il chiaro intento di screditare il condottiero. L'espressione fu ripresa e tradotta da Giacomo Leopardi nei suoi Pensieri: «Napoleone fu [...] oggetto per dir così, di culto ai soldati, che egli chiamò "carne da cannone" e trattò come tali».

Calende greche

Le calende (Kalendae) erano festività latine, non previste dal calendario greco. Perciò rimandare qualcosa "alle calende greche", significa rimandarlo per sempre. L'espressione è un calco della locuzione latina Ad Kalendas graecas, attribuita da Gaio Svetonio Tranquillo all'imperatore Augusto. Stesso uso del latinismo sine die, ma con una connotazione negativa.

Cambiare i connotati

Malmenare qualcuno fino a deformargli il volto. I connotati sono i tratti distintivi del viso.

Conciare per le feste / Conciare per il dì delle feste

Malmenare, procurando danni visibili alla pelle.

Con la coda tra le gambe

Mortificato o impaurito come il cane quando mette la coda tra le zampe.

Camminare sulle uova / Andare con i piedi di piombo /Andarci cauti

Muoversi (anche fisicamente) "come se si stesse camminando sulle uova" significa farlo con estrema cautela, ad esempio con gesti misurati, così "andarci/procedere con i piedi di piombo" (perlopiù solo figuratamente) vuol dire affrontare una situazione con la massima prudenza, tipicamente non dando niente per scontato e/o evitando ogni sfrontatezza; "andarci cauti" è appena meno enfatico.

Capitale morale

Nel 1864, quando Firenze diventò la nuova capitale del Regno d'Italia, i giornali milanesi coniarono per la loro città la definizione di "Capitale morale d'Italia": Milano era considerata infatti la città più ricca e moderna del Regno (oltre che la più popolosa, dopo Napoli).

Con le pive nel sacco

Non aver ottenuto quello che si voleva.

Contare come il due di briscola / il due di picche / il due di coppe

Non contare nulla. Il due di briscola è la carta di valore più basso nel gioco delle carte. Nel bridge il due di picche è in assoluto la carta dal valore più basso. Si usa anche dire: "Conta come il due di bastoni quando regna denari", o anche "Conta come il due di coppe quando briscola è bastoni." Contare fino a dieci Riflettere o contenersi prima di parlare.

Cieco come una talpa

Non vedere nulla o quasi; detto sia in senso patologico che figurato (nel senso una persona non si rende conto della realtà). Deriva dal fatto che la talpa è un animale dalla vista molto limitata.

Chiagni e fotti

O chiagne e fotte; in italiano: «piangi e fotti». Si tratta di un volgarismo che costituisce un detto proverbiale della tradizione partenopea. Viene solitamente usata per sottolineare un tipico atteggiamento umano, opportunista e ipocrita, esibito da alcune persone quando sono solite lamentarsi in quei momenti in cui le cose, per loro, vanno a gonfie vele.[96] La frase dialettale è entrata nel lessico giornalistico e della comunicazione politica, mentre il comportamento sotteso viene spesso stigmatizzato come un vizio dell'italiano medio.

C'è del marcio in Danimarca

Oggi la frase si usa per suggerire che in un certo ambiente qualcuno stia congiurando ai danni di altri. È una celebre frase pronunciata da Marcellus, ufficiale danese, nell'Amleto di William Shakespeare (Atto I, scena IV), durante la prima apparizione dello spettro: "Something is rotten in the state of Denmark".

C'è un giudice a Berlino

Per ricordare che prima o poi la giustizia compie il suo corso. L'espressione deriva da un'opera teatrale di Bertolt Brecht riferita alla storia di un mugnaio di Potsdam che nel 1700, per contrastare il sopruso di un nobile, dopo essersi rivolto senza successo a tutti i giudici tedeschi per ottenere giustizia, volle arrivare al Re Federico il Grande di Prussia, sostenendo che il miglior giudice è il Re. Andò quindi nella capitale, a Berlino, dove l'umile ma testardo mugnaio ottenne giustizia.

Caccia alle streghe

Persecuzione spietata, ingiustificata, pretestuosa. L'espressione si riferisce alle pratiche giudiziarie diffuse in Europa tra la fine del Medioevo e l'inizio dell'età moderna, che consentivano ai tribunali di imprigionare, torturare e mandare a morte uomini e donne con la sola accusa di stregoneria o di commercio col diavolo, il più delle volte contestata a membri più o meno irrequieti delle classi popolari.

Cane sciolto

Persona anticonformista, che non segue la massa, poco incline a uniformarsi.

Casa e chiesa

Persona che non ha altri interessi o attività se non occuparsi delle faccende domestiche e, come attività sociale, solo la pratica religiosa.

Cane bastonato

Persona dall'aria depressa.

Cavallo di razza

Persona dalle doti eccezionali per compiere un certo compito.

Cazzone

Persona sciocca e infingarda di cui non ci si può fidare[91]

Cercare il pelo nell'uovo

Pignoleria eccessiva come chi cercasse un pelo all'interno di un uovo nel suo guscio o chi cerca una scusa inaccettabile.

Cogliere in contropiede

Prendere alla sprovvista qualcuno, che improvvisamente si trova senza difesa. Mutuato dal gergo calcistico, nel quale si definisce contropiede un rovesciamento repentino dell'azione, nella quale chi stava attaccando è costretto a tornare affannosamente in difesa.

Candido come un giglio

Purissimo. Il giglio è un fiore bianco, il colore che simboleggia la purezza e la verginità.

Cadere (cascare) dalle nuvole

Quando si viene a conoscenza di un fatto che in buona fede si ignorava oppure quando si finge di non conoscerlo.

Con beneficio d'inventario

Riservandosi di poter obiettare più tardi, quando i termini della questione sono stati approfonditi. Termine mutuato dal linguaggio giuridico delle successioni: accettare un'eredità con beneficio d'inventario significa confermare l'accettazione (o respingerla) solo dopo aver effettuato un bilancio accurato dei beni, crediti e debiti lasciati in eredità dal de cuius.

Casamicciola

Rovina, disastro, situazione caotica. Si riferisce agli effetti del Terremoto di Casamicciola del 1883. « Ccà mme pare Casamicciola! (Sussulta guardando il presepe) Gué... 'O presebbio?... (A Concetta gridando) Chi l'ha scassato?»

Cadere in piedi

Salvarsi per un caso fortunato da una situazione rischiosa. Forse deriva dalla particolarità dei gatti capaci di smorzare le cadute atterrando sulle quattro zampe.

(Non/senza) cavare un ragno dal buco / (Non combinare) un bel niente.

Si dice che in una data situazione non si è riusciti a cavare un ragno dal buco quando non si è riusciti a combinare, ottenere nulla di apprezzabile.

Cattedrale nel deserto

Si dice di un grande progetto inutile, come una cattedrale costruita in un deserto senza che vi sia una comunità di persone a frequentarla. Si è detto spesso di investimenti ingenti al sud Italia non coordinati e realizzati in un progetto globale (esempio fabbriche nuove in aree depresse senza essere collegate da strade e ferrovie)

Coi fiocchi

Si dice di una cosa particolarmente riuscita o comunque eccellente: "un pranzetto coi fiocchi, una vacanza coi fiocchi."

Calma e gesso

Si dice quando si esorta alla calma e a non agire troppo in fretta. Deriva dal linguaggio dei giocatori di biliardo, che prima di effettuare un tiro difficile danno un ritocco alla punta della stecca, che è appunto ricoperta di gesso, e si concentrano nel tiro senza fretta.

Campa cavallo

Si dice quando un evento positivo desiderato è rimandato a un tempo indefinito nel futuro. L'espressione deriva dal proverbio tradizionale "campa cavallo che l'erba cresce" - dove ovviamente non si sa di che cosa possa campare il cavallo mentre l'erba cresce. Vedi anche: Aspetta e spera

Con questi chiari di luna

Si usa per esprime una situazione di difficoltà economiche. Il modo di dire sembra riferirsi alla luce della luna, che rende scarsamente visibili le cose e quindi, metaforicamente, vorrebbe significare l'incertezza dello stato presente.

Come se piovesse

Significa "in quantità sovrabbondante".

Col senno di poi

Significa "sapendo quello che è successo, dopo". Il senno è la capacità intellettuale integra di una persona. Detto generalmente quando si commenta una decisione rivelatasi poi sbagliata, poco saggia o poco lungimirante. Analoga al proverbio popolare Del senno di poi son piene le fosse, che sottolinea l'inutilità di un tardivo ripensamento.

Stare in campana

Stare attenti pronti ad allarmarsi (suonare le campane d'allarme).

Compagni di merende

Tratta da una deposizione di uno degli accusati di aver commesso i delitti del Mostro di Firenze; si usa per indicare una brutta compagnia.

Come il cacio sui maccheroni

Un evento o fatto che si verifica in modo molto opportuno, o al momento giusto, o un abbinamento particolarmente adatto, può essere descritto metaforicamente come "il cacio (formaggio) sui maccheroni": un abbinamento tipico della cucina italiana. Contrario dell'espressione precedente.

Cazzabubbolo

Uomo piccolo fisicamente e moralmente, stupidamente vanaglorioso[89].

Con la coda dell'occhio

Vedere o accorgersi di qualcuno o di qualcosa un attimo di sfuggita.

Calzare a pennello

Vedi "andare a pennello".

Carneade (Essere un)

«Carneade! Chi era costui?» è la frase iniziale dell'VIII capitolo dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, pronunciata da Don Abbondio, mentre legge il testo di un panegirico in onore di San Carlo Borromeo, all'interno del quale trova menzionato il filosofo Carneade. La fortuna dell'espressione presso i contemporanei di Manzoni fu tale che ancora oggi un personaggio storico o di fantasia o anche reale ma in ogni caso poco noto viene chiamato "un carneade". Si dice anche di un personaggio dal curriculum sconosciuto, quando viene nominato, contrariamente alle aspettative, a capo di un'istituzione prestigiosa o di un ente importante e famoso. L'espressione viene usata (anche nella forma"XXX. Chi era costui?") per esprimere o confessare l'ignoranza di un personaggio storico o di fantasia.

Cacini

«È arrivato Cacini.» Così viene apostrofato chi si presenta come uno sbruffone.

Carità pelosa

È detta "pelosa" la carità che si fa per interesse. Francesco Domenico Guerrazzi fa risalire l'espressione a un aneddoto storico: quando Guglielmo il Bastardo chiese aiuto al Papa Alessandro II, questi gli mandò una preziosa reliquia, alcuni peli della barba di San Pietro. Ma Guglielmo vinse effettivamente la guerra e ricompensò il pontefice con "larghe concessioni". La spiegazione è ripresa nel 1907 dal Dizionario etimologico di Ottorino Pianigiani (Guglielmo il Bastardo vi diventa Giuliano il Bastardo) e dal Dizionario moderno (1908) di Alfredo Panzini. L'espressione è più probabilmente derivata dal modo di dire, molto popolare nell'Ottocento, "avere il pelo sul cuore" (essere insensibile), e si ritrova ne I Malavoglia di Giovanni Verga.


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