Scuole di pensiero economico
Post-keynesiani e neo ricardini
Economisti vicini alle idee di J.M. Keynes e che, in particolare, hanno cercato di distaccarsi dalla cosiddetta sintesi neoclassica, ritenendo che quest'ultima tradisse il vero pensiero dell'economista di Cambridge assorbendolo in un paradigma sostanzialmente neoclassico
Stato stazionario (David Ricardo - Scuola classica)
Equilibro economico che si verifica nel lungo periodo quando il sistema economico smette di crescere ( crescita economica nulla ) e la popolazione si trova a un livello di mera sussistenza.
Scuola marginalista (o neoclassica)
Gli esponenti di essa affermano che l'utilità marginale rappresenta la misura dei beni: infatti, un bene ha un valore se è utile per l'uomo. Il valore del bene è però tanto più elevato quanto minore è la sua disponibilità.
Teoria della crescita (post-keynesiana e neo ricardina)
Ipotesi classica di divisione dell'economia in due classi, la prima di salariati che consumano interamente il proprio reddito e la seconda di percettori di profitti sul capitale che consumano solo una parte del proprio reddito e investono il rimanente a fini di accumulazione. La divisione del reddito fra le due classi, che generalmente si considera avvenga sulla base dei rapporti di forza, determina il tasso di crescita dell'economia.
Endogeneità della moneta (Scuola keynesiana)
L'offerta monetaria è frutto della domanda monetaria. Si parla perciò di creazione di moneta-credito, ossia moneta scritturale emessa sotto forma di credito, da parte del sistema bancario commerciale.
Scuola keynesiana
Orientamento del pensiero economico basato sugli insegnamenti di John Maynard Keynes, l'economia inglese che rivoluziona l'approccio macroeconomico e di politica economica nel XX secolo.
Mercantilismo
Politica economica che prevalse in Europa dal XVI al XVII secolo, basata sul concetto che la potenza di una nazione sia accresciuta dalla prevalenza delle esportazioni sulle importazioni (surplus commerciale).
Scuola classica
Scuola che ha dominato dalla pubblicazione dell'opera "La ricchezza delle nazioni" di A. Smith fino agli anni 1870. Essa pone al centro la crescita e la libertà economica. Ruolo predominante al libero mercato.
Fisiocrazia
Teoria economico-sociale del sec. XVIII che, in opposizione al mercantilismo, attribuiva ai beni e ai prodotti della terra un'importanza più grande che a quelli del commercio e dell'industria.