Parte generale

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Differenza Socrate e Platone sull'anima

Con Platone si registra forte divaricazione negativa tra corpo ed anima, Socrate non era arrivato a tanto. Platone per comprendere l'anima bisogna fare i conti con l'uomo. Anima per Platone → appartiene al mondo delle idee. Il mondo in cui siamo oggi è materiale, imperfetto oltre al quale c'è quello perfetto, metafisica. Anima non appartiene a questo materico ma appartiene a un mondo ideale che sopravanza quello terreno.

Dove possiamo trovare basi fondanti dell'antro filo, o primissima solida antropologia filosofica?

Con Socrate

Nel 5^ secolo a. C. la questione dell'uomo posta anche in termini etici, gnoseologici, non era posta in chiave antropologica. Si interrogavano sul ...

valore della conoscenza, non potenzialità dell'uomo, ma le possibilità di conoscenza dell'uomo, interessati all'agire morale.

chi è l'uomo per i filosofi greci antichi?

È un essere pensante, l'uomo che possiede la ragione. Il filosofo greco risponderebbe l'uomo è LOGOS. Ragionevole possiede la ragione e può comprendere, forte di questo può superare il mito.

I fisiologi hanno un'intuizione secondo C. comprendono che essere umano...

è un essere razionale, ha una facoltà di pensiero (il noein), ricavano la legge del Logos: l'uomo pensa è essere razionale. Logos indica il pensiero razionale. Logos anche per i presocratici è la legge che regola tutte le cose. L'uomo comincia agli albori della filosofia ad auto immaginarsi.

Cosa avverte Aristotele nell'antr dall'alto di Platone come vulnerabilità teoretica?

Cerca di trovare un equilibrio tra corpo e anima, tra mondo dell'idea e il mondo precipitato (fatto di corpo).

Primato di Socrate

Comincia ad occuparsi dell'uomo e si fa più disattento alla natura per guardare all'uomo. Collochiamo nel 460 a. C. S. imprime una svolta in senso antropologico. S. non ha scritto nulla. Riteneva che la fil non potesse essere affidata alla parola scritta, è stantia/grantica immodificabile, conosciamo S. tramite i dialoghi platonici, Platone fu un suo seguace.

Socrate investiga che parte dell'uomo in particolare?

Compito, privilegio di investigare l'uomo nella dimensione spirituale, a partire dalla sua anima, non nella sua materialità e sensorialità.

Semplifichiamo Platone → cos'è l'uomo?

Composto imperfetto di anima e di corpo. Disprezza la corporeità.

• Chi sono i sofisti e che cosa dicevano sull'uomo?

Con i SOFISTI. S. era un grande accusatore dei sofisti (filosofi dell'apparire, dialettici, la verità di volta in volta creata, prodotta, impo è convincere con la parola, la verità non esiste). Loro avevano già avvicinato il problema uomo: Protagora (massimo rappresentante L'uomo è misura di tutte le cose che sono e non sono". Questa definizione come uomo come misura, interessante. Non offerta da Socrate ma da Protagora.

Cornice greca che visione dell'uomo prevale?

Nel pensiero greco è prevalsa una visione naturalistica dell'uomo. Avevano un interesse di natura naturalistica, hanno compreso l'uomo all'interno della natura. Studiavano la natura Physis, la natura primo oggetto di studio. L'uomo si realizzasse secondo le leggi della natura. Poi il pensiero greco collassa, perchè sulla scena appare il pensiero cristiano (innovativa come filosofia).

Perché l'antr fil deve passare attraverso snodi di pensiero nella comprensione dell'uomo?

Ogni quadro/cornice filosofica ha prodotto/proiettato un'immagine di uomo. Questi tre passaggi importanti, il pensiero greco, cristiano e moderno hanno proiettato un'immagine diversa. La fil non ha mai ragionato dell'uomo, preso come oggetto di investigazione filosofica l'uomo. Però è pur vero che inevitabilmente ha prodotto immagini di uomo.

Rapporto Socrate e Platone

Platone era un allievo di Socrate e quindi inevitabilmente ne viene suggestionato. Anche per lui la filo deve essere ricerca intorno all'uomo e in quanto allievo di Socrate, Platone riflette sull'anima che diventa caposaldo della sua filo.

Passo in avanti: non più _____ , ma cosmologia (discorsi razionali sull'origine del mondo).

cosmogonia

Passo in avanti nelle origini del pensiero greco: non più cosmogonia, ma

cosmologia (discorsi razionali sull'origine del mondo).

I greci credevano nel ...

destino, dei, predeterminazione

Mondin dice "antropologia di Platone è

dall'alto.

Cornice cristiana

- Nel pensiero cristiano prevale una visione teocentrica dell'uomo. Per i pensatori greci il primo interesse era physis, natura, per i cristiani filosofi l'interesse si sposta verso Dio. l'interesse centrale secondo quanto Coreth insegna si sposta dalla natura a Dio.

Snodi di sviluppo nell'idea di uomo (breve)

- Nel pensiero greco è prevalsa una visione naturalistica dell'uomo. Avevano un interesse di natura naturalistica, hanno compreso l'uomo all'interno della natura. Studiavano la natura Physis, la natura primo oggetto di studio. L'uomo si realizzasse secondo le leggi della natura. Poi il pensiero greco collassa, perchè sulla scena appare il pensiero cristiano (innovativa come filosofia). - Nel pensiero cristiano prevale una visione teocentrica dell'uomo. Per i pensatori greci il primo interesse era physis, natura, per i cristiani filosofi l'interesse si sposta verso Dio. l'interesse centrale secondo quanto Coreth insegna si sposta dalla natura a Dio. - Terza cornice, il pensiero moderno più complesso. Qui collassa interesse naturalistico, Dio non è al centro della riflessione filosofica, in questa cornice l'uomo è considerato l'essere supremo ma non è ancora antropologia. Che significa? Che l'interesse investigativo si sposta dalla natura di Dio all'uomo. L'uomo trova in se stesso il proprio orizzonte di senso (espressione filosofica tipica). Con l'uomo moderno entra in crisi metafisica, dialogo con dio ,rapporto con natura viene sovvertito, controllo/dominio sulla natura. Saltano questi rapporti e per l'uomo moderno niente è più grande di se stesso. Non siamo di fronte ancora ad una antropologia.

Cornice moderna

- Terza cornice, il pensiero moderno più complesso. Qui collassa interesse naturalistico, Dio non è al centro della riflessione filosofica, in questa cornice l'uomo è considerato l'essere supremo ma non è ancora antropologia. Che significa? Che l'interesse investigativo si sposta dalla natura di Dio all'uomo. L'uomo trova in se stesso il proprio orizzonte di senso (espressione filosofica tipica). Con l'uomo moderno entra in crisi metafisica, dialogo con dio ,rapporto con natura viene sovvertito, controllo/dominio sulla natura. Saltano questi rapporti e per l'uomo moderno niente è più grande di se stesso. Non siamo di fronte ancora ad una antropologia.

Data socrate

460 a. C.

Definizione di anima per plato, forza tripartita

Anima per Platone → in realtà la definisce come forza vitale, forza tripartita. Ogni forza ha sede in una parte del nostro corpo: RAZIONALE (cervello) IRASCIBILE (cuore) CONCUPISCIBILE (ventre e intestino)

Uomo PLATONE vs ARISTOTELE

Aris riprende l'idea che l'uomo è mancante di qualcosa. Uomo arist è più in equilibrio, però Arist come Platone che l'uomo deve amare perchè insufficiente. Manca di qualcosa e per questo lo porta ad amare. Amore verso Dio. L'essere umano è un essere naturalmente disposto all'amore. È un amore divino, lo ama per il fatto che è finito e mancante. L'uomo è portato/incline ad amare a causa e a fronte della sua finitezza. Vuole colmare la sua natura. Ama per completarsi. Dio in Aristotele = è qualcosa d'altro. Motore immobile. Dio non ha bisogno di amare. Comincia a delinearsi una diff profonda tra uomo e Dio. noi ne abbiamo bisogno e Dio no perché è perfetto e non ha mancanze e quindi non ha bisogno di amare. È amato da ogni essere finito e mancante/difetta. Concezione di amore che torna in Aristotele con suggestioni diverse.

Superamento in Aristotele

Aristotele cercherà di superare questa frattura. È antropologia dal basso. È un medico, scienziato. È attratto dalla corporeità. Da medico e naturalista comprende che non si può definire l'uomo se non a partire dal fatto di essere corpo. Nota che c'è una crepa nella teoria platonica- trovare un EQUILIBRIO tra corpo e anima.

L'antropologia dal basso di ...

Aristotele si caratterizza dal fatto che Aristotele tenta di superare questa separazione anima - corpo. Comincia a pensare che l'uomo e la sua anima siano salvi, siano unite, per Aristotele l'uomo non è un composto imperfetto ma un composto perfetto di materia e forma.

Come avvicina l'uomo Socrate?

Avvicina l'uomo in un modo originale. Nei suoi intenti vuole indagare le profondità, gli abissi dell'uomo. Socrate fa passo decisivo verso la conoscenza dell'uomo-spirito, come creatura spirituale.

Come sono anima e corpo tra loro in Platone?

Corpo e anima in Platone sono eterogenei, distanti. Eterogeneità che non ha nulla di positivo per Platone. L'uomo di Platone è fratturato, c'è divaricazione. Uomo non è mai ente unitario, è sempre diviso, fratturato, distinto in due entità: corpo, tomba prigione e anima che è vera realtà. Difficilmente riescono a convivere. Immagine che ci viene restituita da Platone non è immagina positiva di uomo, ma sempre diviso in sé stesso. E Platone dice con metafore "come cavaliere estraneo al suo cavallo". Affermazione di Platone è terribile. l'unione di anima e corpo è sempre accidentale → corpo è sempre un estraneo, estraneo all'uomo proprio perché è il contrario dell'anima; il corpo è una sorta di castigo, parte di noi che procura continua sofferenze alla nostra anima.

Cos'è l'uomo e come si può salvare ?

Cos'è l'uomo? Per Platone è essere sempre problematico che vive in continua estraneità rispetto alle cose e a sé stesso ma che ha una possibilità. Si salva se si affida alla filosofia, se si affida alla contemplazione. Alla somma l'uomo è sempre insoddisfatto, disprezza corporeità, gli manca sempre qualcosa è frustrato. Quel qualcosa lo cerca sempre altrove; desidera qualcosa d'altro da sé e questa felicità la rincorre, ma non la raggiungerà se non la morte che è la consolatrice.

Aristotele su Platone

Da scienziato, uomo che studia il corpo umano, cerca di trovare un equilibrio tra "il mondo delle idee" e "il mondo sublunare, il nostro corpo". Aristotele molto critico nei confronti di Platone, perché c'è punto di vulnerabilità: il dualismo. Intuisce che passando da lì non si arriva ad un'immagine di uomo. Tenta di trovare equilibrio tra idealità platonica e abissalità che Platone risolve nella corporeità. Aristotele come antropologo ci dà qualcosa di più rispetto a Platone. Costruisce vera e propria antropologia ellenica. Per Aristotele l'uomo è ragione, si può comprendere da sé stesso. Logos è sola garanzia, strumento che l'uomo ha per conoscere sé stesso, per arrivare a conoscenza profonda di sé stesso.

Idea di anima in Socrate diversa dai pitagorici/orfismo

Demone necessario Quando Socrate vuole parlare dell'anima usa l'espressione daimon. Però espressione che usa in modo diverso perché per lui, presenza demoniaca, non era maligna, non era qualcosa che dilaniava o fratturava l'uomo ma il demone che tormentava Socrate quando tornava a casa. Dà il tormento ma non in senso maligno, ma è amico necessario, la coscienza. Concetto che viene a coincidere con quella che chiamiamo coscienza. Concetto bellissimo perché se l'uomo non ascolta questo demone, questa coscienza gli chiede di rendere conto delle azioni che ha commesso durante la giornata. Lo pungola, sollecita ma non è presenza maligna. Se non ascoltiamo questo demonio che ci gira dentro, non saremo neanche capaci di conoscere noi stessi. Demone socratico che va ad intrecciarsi con il famoso motto "conosci te stesso". Anima è necessaria, bisogna dare ascolto a questa voce interiore. Senza di questa non saremmo capaci di auto-conoscenza. Conoscersi è obbligo morale, ma non descriversi, ma conoscersi interiormente. Ciascun essere umano deve conoscere attraverso la propria anima, la sua. Senza coscienza non ci sarebbe conoscenza vera.

dialogo il ____ che racconta le ultime ore di vita di Socrate

Fedone

Come si realizza la felicità per aristotele?

Ha bisogno della saggezza, si realizza a condizione che ci si comporti virtuosamente. Virtù per Aristotele è la capacità di scelta. Ognuno di noi può scegliere per se stesso in una o altra direzione e deve trovare il giusto mezzo. Si può essere felici a condizione che si pratichi la saggezza, che si scelga sempre nel modo giusto, il giusto mezzo. La felicità è realizzata attraverso la virtù: essere prudenti e saggi.

Traduzione greca della parola destino

I greci avevano diverse parole per rendere destino = • Termine MOIRA significa parte, nel senso di parte di fortuna o sfortuna avuta in sorte, bisogna rassegnarsi a quella parte di bene, male, felicità o infelicità che veniva assegnata. • Altri termini con cui dire il destino: OLACHESIS. Curioso come il termine significa ancora porzione/parte di .... Che viene addosso • ANANCHE era nome di divinità, parola antica dall'indoeuropeo (lingua madre, lingua di tutte le lingue) ciò che opprime.

L'anima per PLATONE è

INCORRUTTIBILE • IMMATERIALE • INCORPOREA • DIVINA

Cosa riprende Aristotele da Platone?

Idea che l'uomo è mancante in qualcosa • Ritiene che l'uomo abbia bisogno di amare proprio perché mancante • Tensione verso qualcosa di assoluto e perfetto Amore per Aristotele è un amore verso Dio. L'uomo è un essere naturalmente disposto all'amore, amore divino. Lo ama proprio per il fatto che è finito e mancante.

Diffrenza Socrate e Platone sul corpo

Il corpo Forte elemento negativo nella filo di Platone che è estraneo a Socrate, che disprezza la materialità e non il corpo. Socrate disprezza la materialità ma mai la corporialità. Per Platone il corpo imprigiona l'anima, è la tomba dell'anima. Corpo è fardello di cui bisogna liberarsi per accedere al mondo perfetto che sopravanza il mondo terreno. Non c'è alcuna affinità tra anima e corpo per Platone. Questo comporta cosa molto grave, rimbalzata e arrivata fino a noi: il dualismo. Il vero uomo per Platone non è mai il suo corpo ma la sua anima. Vera vita per Platone non è quella corporea ma esclusivamente la sua anima.

Concetto greco di destino

Il destino è forza oppressiva, la necessità. Qualcosa con cui si viene a patto. Ciascuno deve farci i conti. Destinare, etimologia interessante è fare star fermi, bloccare, matrice semantica di questo termine destinare.

Atteggiamento greco verso l'oggettività

Il pensatore greco antico cerca di spiegare la realtà razionalmente. Cioè la filosofia nasce come pensiero razionale, primo sforzo di comprensione scientifica dell'uomo.

perché negli albori delle filosofie si scorcia una sorta di antr fil.

Il primo passante storico/filosofico interessante perché in questa stagione si inizia a riflettere sull'anima. Anche i primi filosofi hanno gli ingredienti per cominciare anche negli impliciti a produrre un'antr fil primitiva (è figlia dei lutti della grande guerra e della crisi delle scienze che si mangiano l'uomo, essere carnale e povero...la scienza non comprende l'uomo ma lo spiega solo).

_____ OCCUPA UN RUOLO CENTRALE NELL'IMPIANTO TEORICO DI PLATONE.

L'AMORE. Bisogna andare oltre la bellezza dei corpi, raggiungere una spiritualità assoluta. Bisognerebbe sempre andare oltre a ciò che si vede e ciò che si tocca.

Rapporto anima e corpo in Platone

L'anima non è mai legata alla natura corporea, non appartiene al mondo mutevole delle cose, ma è sempre altro. L'anima preesiste il corpo. Corpo solo strumento dell'anima, strumento che segrega l'anima stessa, ne diventa la prigione, la tomba.

Antropologia solo primitiva ma molto interessante in Grecia, primissima antropologia

L'uomo è logos e l'uomo è anima. Anima concetto che torna con Socrate, Platone e Aristotele. Concetti fondamentali per filosofia degli esordi. Primi tentativi di auto-comprensivi dell'uomo, auto-proiezione dell'uomo.

Concetti fondamentali per filosofia degli esordi.

L'uomo è logos e l'uomo è anima. Inizia con i presocratici ma poi In Socrate, platone e aristotele diventa più esplicito.

Qual è la conseguenza dell'eteroneneità tra corpo e anima nell'uomo ?

La conseguenza di questo dualismo è sempre mancanza, insufficienza, un difetto.

Filosofia socratica quando

La fil aveva alle spalle due secoli, era fiorita nel 7th secolo a.c. con socrate siamo nel periodo aureo il QUINTO secolo a.c (con i tre filosofi sopracitati). Nelle colonie greche due secoli prima era già fiorita. Con s. Si attua una svolta antro: si interessa dell'anima ma la fil aveva già 2 secoli di storia

"Che cos'è l'uomo? " Aristotele

offre 2 definizioni di uomo: • È un essere politico, sociale uomo naturalmente evocato allo stare insieme, è per natura destinato alla polis L'uomo si realizza nel vivere insieme - c'è una destinalità nell'uomo, l'uomo è destinato alla politica perché fa uso della parola, del logos (parola e discorso ma anche ragione). • È un essere razionale è un animale comunicativo, per Aristotele il logo è l'elemento specifico dell'essere umano, la razionalità greca è anche una ragione politica, l'uomo si può trasformare, compiere attraverso all'educazione dello stare con gli altri.

Albori della filosofia, quando nasce, con chi e che impostazione si aveva, rapporto con il mito ?

La fil nasce in grecia (Talete, prima scuola filosofica, c'è ingenuità spiccata ma si sforzano di comprendere razionalmente la realtà). Nello sforzo si realizza quando l'uomo antico cerca di liberarsi dal mito. Fino al 7th sec. a.C. l'uomo aveva cercato di capire cosa succedeva come i fenomeni naturali, gli aveva dato interpretazione mitica (perchè piove? Perché gli dei piangono). Gli esseri umani spiegavano con il mito. .la filosofia arriva e cerca di spiegare i fenomeni naturali con dei primi discorsi razionali. Però il mito ha condizionato, ancora oggi ci affidiamo ai miti. È antichissimo: mito come sforzo immaginativo. L'uomo aveva solo i suoi sensi per capire quello che accadeva intorno: terremoto, pioggia o il sole. Aveva solo occhi, mani e intelligenza - favolistica l'interpretazione. Per molta parte della storia dell'umanità aveva spiegato com'era nato il mondo, il bene, il male, la salute, la malattia, morte e sofferenza. Il mito aveva resistito a lungo. Soprattutto le cosmogonie (mondo e nascita dal greco). Tentativi di comprensione favolistica. Non basta più! E vuole liberarsene da questa fantasia. Il mito non soddisfa più, non si contenta più l'uomo delle cosmogonie. Ma con la fil cerca di risalire ad una causa dei fenomeni naturali. Passo in avanti: non più cosmogonia, ma cosmologia (discorsi razionali sull'origine del mondo).

paradigmi antropologici/prospettive sull'uomo

La riflessione è interessante perché in effetti ci consente di leggere l'antr filosofica, che si compie gradualmente attraverso tre prospettive di lavoro ben scandite: 1. Cosmocentrica: cosmos mondo dal greco 2. Teocentrica: teos, dio dal greco 3. Antropocentrica: antropos dal greco uomo Si fa storia della filosofia in vista dell'antr fil per capirlo. Attraverso le tre tappe storiche si va ad individuare dei paradigmi antropologici

Chi sono i primi filosofi e qual è il loro interesse

Lo sforzo di comprensione razionale compiuto dai filosofi PRESOCRATICI. Detti così, i primi filosofi che vengono NATURALISTI o FISIOLOGI/FISICI. Perchè il loro interesse è studiare la natura, come si manifestano e le cause dei fenomeni naturali. Studio razionale che ha come oggetto di indagine la natura. I presocratici, che precedono Socrate, guadagnano le prime spiegazioni scientifiche e vogliono affrancarsi dai miti (leggende, narrazioni favolistiche). Si affidano al logos (ragione) per capire come si originano le cose nell'universo. Dalle cosmogonie → alle cosmologie! Comprensione favolistica - come quella di Talete - tentazione di comprensione razionale della natura.

Differenza di condizione tra uomo in Platone e Aristotele

Ma non solo, il fatto che Aristotele rinsaldi l'anima al corpo fa si che l'uomo sia pacificato , non avverte quella sensazione di disagio. Uomo di Platone è continuamente dislocato, fuori posto.

Mondo delle idee è

Mondo delle idee è sola e vera realtà; il corpo lega l'uomo al mondo materiale, è carcere dell'anima è il principale responsabile delle fatiche e sofferenza dell'anima. Il corpo è fonte di sofferenze per la nostra anima.

passaggio dal Mito al Logos, Coreth (pag. 20) l'interesse dei presocratici è cmq ...

Però l'interesse dei presocratici/fisiologi/fisici non è l'uomo ma la natura. Quando Talete spiega le cose va alla ricerca di un principio unificatore delle cose e lo trova nell'acqua. Come Anassimene, è aria (pneuma) poi fuoco a seconda delle scuole che si succedono. Loro che fondano la filosofia occidentale, non avevano come interesse l'essere umano. Le ricerche sono di ordine cosmologico!

DIFFERENZA Plat e Arist sulla felicità

Platone l'uomo sulla terra non ha possibilità di essere felice, a causa del materico che si porta addosso e opprime lanima, è impossibilitato di migliorarsi. Unico modo è la morte. Condizione umana è un impoverimento della sua anima. Luomo deforme platonico, costrtto a guardare verso l'altro e cerca di somigliare sempre a qlk altro. L'uomo di arist è piacevolmente terreno. Riconciliato finalmente. Attaccato alla terra. Arist da uomo di scienza ha fiducia nella natura /physis, contempla l'uomo per quello che è. Considera l'uomo come creatura natura, l'uomo appartiene alla natura. Con questa appartenenza alla natura l'uomo si riconcilia e sente di avere un posto.

De Anima di Aristotele consegna una speranza

Platone è uno studioso dell'umano molto amaro, l'uomo platonico è sempre inquieto non si pacifica mai, quello aristotelico ha una forza interiore che deriva dal fatto di accettare la condizione umana. Si può imparare ad essere felici: bisogna essere ragionevoli e saggi. Non bisogna eccedere, cedere agli eccessi. Essere felici dipende solo da noi dice Aristotele. Noi solo decidiamo e costruiamo la nostra felicità attraverso saper dire di sì, di no, porci a distanza giusta rispetto alle cose. Nelle opere aristoteliche descrive un uomo autentico e più vero, non bypassa sulle vulnerabilità e finitudine dell'essere umano, però nella antr dal basso è un uomo cosciente di essere uomo, che trova compiutezza si accetta: sono un uomo. Con il De Anima ci fornisce fondamenti teorici dell'antr fil. È un pioniere decisivo, dà consapevolezza dell'uomo di essere uomo, necessità di accettarsi in quanto uomini. Tema di riflessione dell'antr fil del 900.

• Riflessione di Protagora sull'uomo. Chi è il pensatore e cosa afferma

Protagora (massimo rappresentante dei sofisti. "L'uomo è misura di tutte le cose che sono e non sono". Questa definizione come uomo come misura, interessante. Non offerta da Socrate ma da Protagora.

Qual è l'attenzione particolare di Socrate nei confronti dello studio dell'uomo ?

Questo compito sta a Socrate. A Socrate tocca questo compito (anche morale) di sondare le profondità dell'essere umano investigando la sua anima. Attenzione dell'uomo verso anima, ragionando di anima e uomo come creatura spirituale. Pone le basi di antropologia fil, antr primitiva (ancora lontani da come evolverà). È un pensatore decisivo, sposta la conoscenza sull'UOMO SPIRITO. Uomo nella sua profondità. L'uomo non è solo essere senziente (sensorialità) non solo al mondano/empirico, non sente solo con le mani e prova sensazioni oggettive, ma può aspirare a cose altissime. Forte del suo logos può cogliere cose eterne e universali: solo l'uomo per lui le ha.

C. insiste, il primo filosofo dell'antichità che vira sull'uomo è

SOCRATE.

Comunque è interessante lo sforzo ai fini dell'antr fil. Perchè?

Second C. già nei primissimi filosofi/pensatori che mettono al centro la natura, si può accorciare una genuina antropologia. Cioè a farci caso, i presocratici è vero che indagano la natura e non l'uomo; però dice C. a ben guardare anche loro offrono un tentativo di auto interpretazione dell'uomo. Cercando di comprendere la natura ma anche i limiti dell'uomo, di conoscenza e comprensione. C. nello sforzo dice nel loro sforzo si può individuare un tentativo di auto-interpretazione dell'uomo. Andremo a vedere come le filosofie antiche hanno proiettato un'immagine di uomo. L'interesse uomo è ancora secondo alla natura.

Quali sono i quadri di comprensione dell'uomo e perché sono utili?

Secondo C. i quadri di comprensione dell'uomo e dei momenti di sviluppo del pensiero filosofico sono: - quadro filosofia greca; - poi sfondo del pensiero cristiano - e l'ultimo sfondo del pensiero moderno.

Impostazione del Coreth. Con cosa coincide l'antr filosofica?

Secondo questo autore, l'antr fil viene a coincidere con la storia della fil. L'antr fil può essere compresa solo passando attraverso degli snodi di pensiero. Questi coincidono con 3 sfondi filosofici: 1. Il pensiero greco 2. Cristiano 3. Moderno

Chi è questo? È un pensatore decisivo, sposta la conoscenza sull'UOMO SPIRITO. Uomo nella sua profondità. L'uomo non è solo essere senziente (sensorialità) non solo al mondano/empirico, non sente solo con le mani e prova sensazioni oggettive, ma può aspirare a cose altissime. Forte del suo logos può cogliere cose eterne e universali: solo l'uomo per lui le ha.

Socrate

In cosa consiste e chi propone l'idea della concetto cura di sé e degli altri?

Socrate dice che l'uomo deve prendersi cura della propria anima, altrimenti non si è capaci di prendersi cura di noi stessi e quindi non saremo mai capaci di prenderci cura degli altri. Ritiene di avere missione, insegnare agli uomini che non siamo questa cosa qui (capelli, colore, pelle, corpo) ma c'è sempre in noi e negli altri un qualcosa di più profondo, una vera essenza, l'anima. Dobbiamo prenderci cura della nostra anima perché dobbiamo conoscerci.

prima immagine di uomo di Socrate

uomo è essere pensante con logos però tormentato dalla coscienza, ha un'anima e a fronte della sua coscienza può investigare, spingersi sempre oltre, anelare a qualcosa di più. Alla ricerca della verità. L'uomo grazie alla ragione e al demonio che si porta dentro, la coscienza, è capace di conoscere, conoscere la verità e di aspirare a qualcosa di più universale.

Socrate maestro e insegnante dice all'uomo di ...

Socrate maestro Socrate dice che l'uomo deve prendersi cura della propria anima, altrimenti non si è capaci di prendersi cura di noi stessi e quindi non saremo mai capaci di prenderci cura degli altri. Socrate è il maestro, diceva di aver ricevuto una missione da Dio: insegnare agli uomini di imparare a conoscere sé stessi. Socrate insegnante, sentiva responsabilità di insegnare ai suoi allievi di dare ascolto all'anima, di ascoltare parte autentica che ciascuno ha. Ha missione come insegnate, aiutare tutti gli uomini a comprendere che ciascuno di noi siamo altro di come si appare agli altri. Ritiene di avere missione, insegnare agli uomini che non siamo questa cosa qui (capelli, colore, pelle, corpo) ma c'è sempre in noi e negli altri un qualcosa di più profondo, una vera essenza, l'anima. Dobbiamo prenderci cura della nostra anima perché dobbiamo conoscerci. Platone non a caso definisce Socrate "medico dell'anima" e al centro poi del pensiero di Socrate sta il concetto di cura. Il maestro che si prende cura degli altri ma anche di sé stesso

Chi risulta decisivo per la virata antropologica della filosofia ?

Socrate è decisivo, cambia carte in tavola, imprime una virata antropologia alla filosofia. Si chiede "Che cos'è luomo? Ti esti? Socrate è determinante, l'interrogativo antropologico diventa decisivo. I sofisti avevano toccato molti problemi dell'uomo ma mai interessati a che cos'è l'uomo. Mai chiesti nulla sull'uomo o indagato l'essenza dell'uomo.

Cosa assicura l'accesso al mondo ideale per Platone ?

Solo l'anima spirituale e immortale può garantire l'accesso al mondo ideale, sovrasensibile

la tradizione lo designa come il primo fil della storia dell fil occidentale

Talete della scuola di Mileto, tra il settimo e sesto secolo a.C.

Scuola di Mileto, protagonisti e spiegazione del mondo in base a ...

Talete, la tradizione lo designa come il primo fil della storia dell fil occidentale, la scuola di Mileto, tenta di offrire una cosmologia sulle origini. Individua un elemento: tutto ha origine dall'acqua. Anassimene, poi nell'aria: tutto deriva da lì. I filosofi presocratici tentano di spiegare razionalmente la natura e l'universo.

Termine anima in filosofia

Termine già comparso in filosofia, Socrate non lo introduce per primo, altri pensatori prima avevano già fatto riferimento e usato psichè, o pneuma. Altri pensatori, letterati e i poeti avevano fatto riferimento alla psichè - anima -per esempio un poeta che aveva fatto uso di questo termine era statao OMERO in anticipo rispetto a SOCRATE. Anche orfismo: più grande fenomeno religioso nella Grecia antica che aveva influenzato i primi filosofi. Ancora comparso con i pitagorici, matematici.

Amore in Platone

Un uomo fratturato - dualismo anima - corpo, un uomo insoddisfatto perché avverte che qualcosa manca , e da qui la sua infelicità ma proprio questa mancanza che tormenta l'uomo platonico fa si che l'uomo AMI. Il concetto di amore in Platone - l'uomo di Platone ama, è teso verso il conforto dell'amore , non è mai relazione sessuale , va sublimata la relazione e attrazione dei corpi. L'amore per Platone è l'esito di questa mancanza, è attraverso l'amore che l'anima trascende il corpo, l'amore di cui ci parla Platone è sempre sublimato. L'attrazione corporea è solo un punto di partenza.

Concetto di amore in Platone

Uomo insufficiente e mancante di qualcosa, proprio perché manca di qlk → ama. È sempre teso verso il conforto dell'amore. Inteso da Platone non è mai soddisfazione sessuale, l'attrazione è sempre trascinata. L'amore platonico: è l'esito della mancanza antropologica, è anche un movimento dell'anima. Attraverso di questo l'anima trascende il corpo e si libera dai piaceri corporei. L'amore è sempre sublimato e mai soddisfatto sul piano sessuale o passionale. Lo si raggiunge per gradi. L'attrazione corporea è un punto di partenza che va superato per raggiungere spiritualità.

Parole chiave: uomo per Socrate

Uomo per Socrate • Logos e anima • Essere pensante • Tormentato ma guidato dalla coscienza (demone) • Può investigare e spingersi oltre verso la ricerca della verità

Uomo razionale di A...

Usare la parola lo rende anche animale razionale e quindi comunicativo. Per Aristotele il logos (parola) è la peculiarità dell'elemento uomo. Elemento speciale. La razionalità greca è anche razionalità politica. Educazione politica loro investono molto. L'uomo si trasforma con l'educazione allo stare con gli altri.

Passaggio interessante grazie ai presocratici ...

abbandono della fantasia e servirsi invece della ragione. La fil consente la fioritura del pensiero scientifico. Oggi liquidata com elucubrazione mentale. In realtà è PRESCIENZA!

Secondo Socrate non si può conoscere se non affidandosi a ...

all'anima, solo lei è in grado di conoscere.

Cosa intendiamo con antropologie primitive?

alle proiezioni/immagini di uomo, restituiti dai greci fin dall'età antica. Le prime antropologie in qualche modo anticipano le suggestioni che determinano un approccio di natura antropologica.

Ti esti? Sta per

che cos'è l'uomo, domanda di Socrate

L'antr dal basso di Aristotele si contraddistingue perché Artis vuole superare ...

dualismo platonico. Avverte la separazione anima-corpo non funziona. Da uomo di scienza comincia a pensare che il corpo e la sua anima siano in realtà saldi. Corpo e anima sono unite. Per lui l'uomo non è come per platone un composto imperfetto, ma un perfetto composto di materia e forma (l'anima dà la forma al corpo). Passo in avanti che fa sì che Arist sana il vulnus teorico di Platone. Aristotele rinsalda l'anima al corpo, fa sì che l'uomo sia pacificato con se stesso. È meno estraneo a se stesso. Non avverte estraneità dell'uomo platonico sempre insoddisfatto che si avverte come sempre dislocato e fuori posto. L'antr di Arist già nel 5. Secolo si risolve in qualche modo: cessa di essere problematico. Non avverte senso di estraneità e accetta il suo posto nell'universo.

Per comprendere l'antro filo bisogna andare ad esaminare 3 passaggi

greco, cristiano e moderno.

Socrate chi accusava ...

i SOFISTI. S. era un grande accusatore dei sofisti (filosofi dell'apparire, dialettici, la verità di volta in volta creata, prodotta, impo è convincere con la parola, la verità non esiste). Loro avevano già avvicinato il problema uomo: Protagora (massimo rappresentante L'uomo è misura di tutte le cose che sono e non sono". Questa definizione come uomo come misura, interessante. Non offerta da Socrate ma da Protagora.

La concezione aristotelica di uomo è spiccatamente

intellettualistica. L'uomo di Aristotele è razionale. Aristotele è in linea con la tradizione greca. Per il greco ciò che fa di uomo l'uomo è il logos. Arist fa un passo avanti, il logos è il riflesso del logos divino, lo innalza perché la ragione è un riverbero di Dio. Attraverso il riflesso di Dio l'uomo per artis si sa spingere oltre la realtà sensoriale. Altra definizione di logos, ragione. Essere umano è dotato di ragione, la ragione lo tiene in equilibrio. Il logos, riflesso del divino, tranquillizza l'essere umano, che fa sì che l'uomo trova una pace interiore.

Tutta la filosofia antica greca, spiega Coreth, è prevalentemente caratterizzata da un atteggiamento:

l'oggettività. Il pensatore greco antico cerca di spiegare la realtà razionalmente. Cioè la filosofia nasce come pensiero razionale, primo sforzo di comprensione scientifica dell'uomo.

A. con le due definizioni (quali?) realizza la scoperta ...

l'uomo è ragione. L'uomo è capace di esplorare, conoscere se stesso e ciò che sta intorno a lui. L'uomo è logos! La ragione è sola garanzia di avere accesso autentico alla conoscenza/verità.

Riassumendo: prospettiva dei primi filosofi e il loro sforzo

l'uomo, Coreth fa questa riflessione, ha tentato di spiegare il mondo (cosmo, physis natura) ma lo sforzo di comprensione era inquinato dal mito/fantasia/immaginazione; spiegava i fenomeni naturali con il mito; perchè si muore? Dei adirati; malattia: perché gli dei ci invidiano. La fil nasce nel 7th sec. a..C. tutto spiegato con narrazioni mitiche. I filosofi capiscono che serve uno sforzo razionale per comprendere le cose e ci si deve liberare dai miti.

Per Coreth c'è un altro tratto dell'antr greca antica che decide dell'immagine dell'uomo, lo chiama

la rigida credenza del destino

dialogo il Fedone che racconta ... Socrate invita a ...

le ultime ore di vita di Socrate che dice ai suoi allievi: prendetevi cura di voi, farete cosa gradita a me e a voi. Prendersi cura è un gesto politico (degli altri, di sé e della civiltà). Era innamoratissimo di Alcibiade, nobile aristocratico perfetto, che gli chiede chi è l'uomo? E Socrate lì risponde "è la sua anima".

Pr il greco ciò che fa dell'uomo l'uomo è il

logos.

L'uomo come viene descritto da Aristotele è una creatura

naturale positiva e riconciliata con la natura e sé stesso. Uomo dinamico che si progetta e progetta anche la sua felicità. Può realizzarla sulla terra. Diverso dall'uomo di Platone che pensa che la vita sia sempre altrove. L'uomo aristotelico si accoglie, anche la sua materialità.

Animale politico/sociale di ... significato

naturalmente vocato allo stare insieme, destinato alla polis. Filosoficamente l'uomo si compie nella sua umanità restando nella polis solo. Physis e natura ha significato diverso dal nostro: naturale significa che una cosa si compie, si completa. Aristotele dice l'uomo si realizza nella comunità e nel vivere insieme con altri. C'è destinalità dell'uomo. Concetto di destino è centrale. Destinato alla politica perché fa uso della parola (il logos: è ragione e parola, doppia accezione).

l'uomo per Socrate

non è sollo guardare, toccare, udire, odorare, non solo fatto di sensi, non è essere senziente, non è legato, non appartiene al solo li vello mondano ed empirico ma in realtà riesce a sentire oltre, oltre le sue mani, occhi, non è stretto sulle sensazioni oggettive materiali. È capace di aspirare, pensare a qualcosa di oltre, capace di concetti universali. Di conoscere per concetti, di vedere oltre le cose, toccare l'essenza delle cose. Per Socrate l'uomo non è creaturina costretta dalla sua corporeità, non si esaurisce nella sua materialità ma in lui c'è forza per andare oltre l'empirico, forza intelligenza, bellezza di intuire che le cose che appaiono hanno dietro altro. L'uomo è un essere pensante. I greci enfatizzano perché l'uomo possiede logos. Anche per Socrate l'uomo non sarebbe tale senza logos, ma allo steso tempo comprende che è qualcosa di più della sua ragione. Qualcosa di più perché ha anima ma anche una coscienza.

differenza tra antropologia socratica e platonica

per Socrate l'uomo è sempre curioso di sé, incuriosito da sé stesso, si scopriva continuamente. E si dava sempre una possibilità, confidava nella possibilità di migliorarsi. Si guarda dentro, non avverte corporeità come materia nel senso peggiore. Aspira a poter diventare migliore. • Per Platone l'uomo si disprezza nella corporeità, sente il corpo estraneo, altro. È insoddisfatto, desidera qualcos'altro che magari non può neanche ottenere. Uomo platonico è sempre sotto scacco, deve aspettare la morte. La natura umana è pensata, costosa, un fardello e il corpo è scomodo, prigione, trappola.

Destino per i greci significa

ritenevano che gli uomini fossero segnati e non avessero vie di scampo. Coreth ha una bella intuizione. Questa credenza cieca nel destino ha condizionato sempre l'immagine di uomo che i greci avevano. Ha segnato questa antropologia primitiva e la prima immagine dell'uomo. Giogo del destino. Per il greco le esistenze erano decise, stabilite secondo necessità. La sorte di ogni uomo era predeterminato. Sorte inesorabile a cui tutti sono sottomessi, persino gli dei : destino. Una sorta di forza psichica che sovrasta uomini e divinità. Anche loro non avevano scampo. Era una forza impersonale, che non aveva volto, soggiogava tutti e potente e strumentalizzava gli dei. Se ne serviva per tessere i suoi intrighi e trame. La forza del destino è evidente nei filosofi naturalisti (Talete, Eraclito e Anassimandro). La forza del destino è presente anche nei dialoghi platonici. Tutto è preordinato, impersonale e cieco destino. Il greco aveva un'idea persino della natura in questo senso, ciclo biologico che si ripeteva, cieca e ineluttabile. Idea di destino influenza l'uomo. L'uomo era bloccato e non si poteva opporre a questa forza terribile.

ARISTOTELE fu

scienziato e medico, naturalista. Studia in maniera scientifica la natura e l'uomo. È avvicinato come manifestazione della natura. Investigato nel suo concreto manifestarsi. È un medico e uomo di scienza. Sente che non può trascurare la costituzione psico fisica dell'uomo.

Quando nasce la fil?

si parte dagli albori 7 secolo a.C. fino ad oggi

Socrate insiste _____ e arriverà a dare definizione dell'uomo. "L'uomo è ...

sull'anima "L'uomo è la sua anima" prima definizione che Socrate ci rende dell'uomo. Definizione antropologica. C'è nell'uomo una natura intima, che non si può cogliere attraverso vera conoscenza affidata ai sensi. Noi descriviamo una persona dall'aspetto fisico, dietro quell'apparire c'è qualcosa di più: l'anima che è la vera essenza dell'uomo. Quando Socrate usa il termine anima, intende anima personale. Ognuno ha la sua anima, si personalizza.

Orfici e pitagorici identificavano l'anima come ...

un demone, demone che doveva essere purificato, solo a condizione di purificazione avrebbe potuto poi liberarsi. - I pitagorici parlavano di trasmigrazione dell'anima, si purificava e andava in contro a continue trasmigrazioni. Demone che tormentava l'essere umano. Concetto di anima demoniaca non era completamente positivo. La rappresentazione non era positiva. Demone in contrasto con l'uomo, lo tormentava, lo inquietava e fratturava. Espressione demone socrate la usa in maniera diversa.

Universali in Socrate

universali → non possono essere rintracciati nella sola realtà empirica, nella contingenza perché da greco quale è Socrate pensa che la realtà sia un debole, i sensi ci ingannino, errino. Quindi va oltre la docsa, opinione perché ciò che appare non sempre è fonte immediata di vera conoscenza. Qual è il problema? C'è vera essenza dell'uomo, un profondo che va oltre l'empirico e la materialità: l'uomo è profondo, ha sua dimensione forte, è molto più di come appare. Abissalità, profondità Socrate la chiama anima.

2 tipi di uomo: per platone

uomo comune e il filosofo. Filosofo • Filosofo che tiene equilibrio tra le 3 forze • Unico capace di portarsi fuori, oltre materialità e di aspirare a qualcosa di grande. Uomo comune • non è capace di appellarsi al logos, mancano strumenti per tenere in equilibrio le passioni. Sono in balia dei sensi, materialità. • costretto nella sua materialità, vive nel provvisorio e resta prigioniero della sua corporeità, rimane intrappolato alle cose sensibili alla materia. • uomo comune spinto solo dalle passioni, dai fini pratici egoistici.

Il problema dell'uomo aveva a tratti acquistato importanza nel quinto secolo a.C.

• Con i SOFISTI. S. era un grande accusatore dei sofisti (filosofi dell'apparire, dialettici, la verità di volta in volta creata, prodotta, impo è convincere con la parola, la verità non esiste). Loro avevano già avvicinato il problema uomo: Protagora (massimo rappresentante L'uomo è misura di tutte le cose che sono e non sono". Questa definizione come uomo come misura, interessante. Non offerta da Socrate ma da Protagora. • La questione dell'uomo posta anche in termini etici, gnoseologici, non era posta in chiave antropologica. Anche se protagora inizia a ragionare dell'uomo e ne vedono un valore, forse almeno una MISURA. La chiave di lettura non ancora antropologica. Si interrogavano sul valore della conoscenza, non potenzialità dell'uomo, ma le possibilità di conoscenza dell'uomo, interessati all'agire morale. Non ancora (sofisti) intrigati dall'uomo.

concetto di anima da socrate a platone

→ Socrate: anima è demone, un pungolo, di fronte alla responsabilità delle nostre azioni. → Platone, allievo, porta alle estreme conseguenze, l'anima è estranea al corpo, appartiene al mondo ideale delle idee ed è intrappolata alla materialità. Morte è unica benefattrice che scioglie dal legame scomodo. L'immagine di uomo che ci viene restituita da Platone è meno positiva di quella di Socrate. È un uomo fratturato: diviso in due. Dualismo: anima e corpo. Uomo insoddisfatto e irrequieto che avverte che qualcosa manca. Da qui la sua infelicità. La sua mancanza e il vuoto che tormenta l'uomo platonico fa sì che l'uomo ami.


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