Macroeconomia

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Quali sono le ipotesi alla base della teoria quantitativa della moneta?

Gli economisti mercantilisti elaborano una teoria della moneta che introduce i primi elementi della teoria quantitativa. Nel XVI e XVII secolo l'Europa conosce gli effetti economici dell'afflusso di oro proveniente dalla Americhe, in particolar modo in Spagna. La grande quantità d'oro dal nuovo continente innesca la rapida inflazione dei prezzi nel vecchio continente, in quanto la crescita repentina della domanda non riesce ad essere interamente soddisfatta dall'offerta. Agli economisti dall'epoca non sfugge questa relazione, l'aumento della quantità di oro (moneta) in circolazione genera un aumento dei prezzi delle merci. Questo è il nocciolo della teoria quantitativa della moneta.

Perché esiste una relazione inversa tra prezzo dei titoli e tasso d'interesse?

la maggiore offerta di titoli ne farà scendere il prezzo

Che cos'è la curva IS?

IS= i mercati reali; La curva IS ( scheda IS ) identifica tutti i punti di equilibrio nel mercato dei beni in relazione alle variazioni del tasso di interesse i e del reddito Y.

Illustrare la curva di Phillips

La curva di Philips rappresenta una ì tra tasso di variazione dei salari nominali (Deltaw/w, in questo grafico identificato con P) e tasso di disoccupazione (u). Al ridursi del tasso di disoccupazione aumenta il tasso di variazione dei salari monetari.

Quali sono le implicazioni di politica monetaria della trappoli di liquidità?

In condizioni normali, la politica monetaria ha la possibilità di agevolare la crescita economica aumentando l'offerta di moneta in circolazione e abbassando i tassi di interesse. Da questa operazione ne consegue che le imprese sono incentivate ad indebitarsi e quindi ad investire e, nel contempo, si riduce la propensione marginale del risparmio, aumentandone la propensione al consumo.

Perché la curva di Phillips è stata utilizzata come strumento di politica economica dai governi?

Sebbene la curva inizialmente costruita da Philips per descrivere il tasso naturale di disoccupazione, con il passare del tempo la curva è stata utilizzata per indicare anche la relazione tra il tasso di crescita del livello generale dei prezzi (tasso d'inflazione) e tasso di disoccupazione. In breve tempo la curva di Philips è diventato un caposaldo dell'analisi macroeconomica: essa indica che i responsabili della politica economica potevano scegliere tra diverse combinazioni di disoccupazione e inflazione. Per esempio: - Si può scegliere di avere un basso tasso di disoccupazione e un alto tasso d'inflazione (usa fine anni '60) - Bassa inflazione e alto livello di disoccupazione ( usa inizio anni '60)

Differenze tra politica fiscale e politica monetaria

Sia la politica fiscale che la politica monetaria sono politiche economiche, ossia interventi pubblici dello Stato sull'economia del paese. Pertanto, generalmente la politica fiscale e la politica monetaria hanno gli stessi obiettivi quando sono decisi dalla stessa autorità pubblica. Tuttavia, la politica fiscale e la politica monetaria utilizzano strumenti diversi per raggiungere l'obiettivo. La politica fiscale si occupa di interventi tramite la spesa pubblica, i trasferimenti e il prelievo fiscale. La politica monetaria si occupa di interventi tramite l'offerta monetaria e il tasso di interesse. Un'altra differenza tra politica fiscale e politica monetaria è l'autorità decisionale. Spesso le politiche fiscali sono affidate al governo, mentre le politiche monetarie alla banca centrale del paese.

Quali sono gli operatori economici che domandano valuta estera?

Possono essere stesso i singoli individui come cittadini e imprenditori.

Per quale motivo al crescere del salario reale l'offerta di lavoro aumenta?

Un aumento del salario reale produce due effetti: effetto sostituzione: aumenta il costo- opportunità del tempo libero. Il tempo libero, bene diventato relativamente più costoso sostituito con l'altro, l'insieme dei beni e servizi di mercato acquistabili sul mercato con il salario percepito lavorando.effetto reddito: aumenta l'ammontare di reddito percepito con un dato ammontare di lavoro.Aumento del consumo di: - beni e servizi acquistati sul mercato, e tempo libero di cui si decide di disporre.

Per quale motivo al crescere del salario reale la domanda di lavoro si riduce?

Un aumento del salario reale produce due effetti: effetto sostituzione: aumenta il costo- opportunità del tempo libero. Il tempo libero, bene diventato relativamente più costoso sostituito con l'altro, l'insieme dei beni e servizi di mercato acquistabili sul mercato con il salario percepito lavorando.effetto reddito: aumenta l'ammontare di reddito percepito con un dato ammontare di lavoro.Aumento del consumo di: - beni e servizi acquistati sul mercato, e tempo libero di cui si decide di disporre.

Perché un aumento dell'offerta di moneta determina un aumento del reddito e una riduzione del tasso di interesse nel modello IS-LM?

Un aumento dell'offerta di moneta conduce a un tasso di interesse inferiore .Questo stimola gli I e, attraverso il moltiplicatore, fa aumentare domanda e produzione. Cosa succede alle componenti della domanda? - C aumenta, dato che con un reddito più alto e imposte invariate il reddito disponibile è maggiore. - I aumentano dato che le vendite sono maggiori e il tasso di interesse più basso.

Per quale motivo un deprezzamento del tasso di cambio favorisce le esportazioni e penalizza le importazioni?

Variazioni nel tasso di cambio modificano il prezzo di importazioni e esportazioni. Quando una valuta si deprezza, e perciò ha meno valore, le importazioni sono più care mentre i beni prodotti internamente e le esportazioni sono meno costose. Un deprezzamento colpisce i consumatori di beni importati, ma aiuta i produttori di esportazioni. Comunque, il deprezzamento di una valuta tende a ridurre il prezzo delle esportazioni di più rispetto al prezzo delle importazioni.

Che cos'è la propensione marginale al risparmio?

Per propensione marginale al risparmio, in macroeconomia, si intende l'aumento del risparmio determinato da un incremento del reddito disponibile pari ad una unità di moneta ad esempio un euro. Essa equivale all'opposto della propensione marginale al consumo.PMaS= 1-c1= s= DS/DYd

Quali sono gli operatori economici che offrono valuta estera?

Possono essere stesso le banche come la Banca Centrale

Quali sono i canali di creazione della base monetaria?

BM = BMTES + FINBC + BMES BMTES è il canale "tesoro" che corrisponde a quella parte del disavanzo che non è finanziata con titoli dell'Unione Monetaria Europea (tuttavia questo canale oggi non e più attivo visto cheè vietato perché si deve gestire il debito pubblico dal controllo dell' inflazione.Il FINBC è il canale "Bancario" che corrisponde alla quantità di base monetaria fornita dalle autorità monetarie al sistema creditizio (attualmente è quello più utilizzato). Il BMES è il canale "estero" ed è attivo solo in regimi di cambi fissi oppure in misura parziale in regime di cambi "manovrati" (dato che in questo caso coincide con il saldo della bilancia dei pagamenti dando luogo alla variazione della riserva in valuta) la banca centrale può controllare l'ammontare complessivo della base monetaria in messa del sistema attraverso delle operazioni di mercato aperto che consiste nella compra vendita di titoli ( il cosiddetto mercato secondario).

Quali sono le differenze tra un regime di cambi fissi e uno a cambi flessibili.

I cambi flessibili sono un regime di tassi di cambio in cui i tassi di cambio possono variare liberamente. Nel regime di cambi flessibili il tasso di cambio della valuta nazionale può aumentare o diminuire, a seconda delle condizioni del mercato e della bilancia dei pagamenti, causando il deprezzamento o l'apprezzamento della valuta nazionale nei confronti delle altre valute estere. I cambi fissi sono un regime di tassi di cambio. Il tasso di cambio tra la moneta nazionale e le valute straniere è deciso dall'autorità monetaria nazionale (banca centrale), la quale si impegna ad acquistare oppure a vendere la valuta straniera a un determinato prezzo prefissato, al fine ultimo di mantenere stabile il tasso di cambi tra le due valute. Nel regime di cambi fissi il tasso di cambio tra la moneta nazionale e una valuta straniera può essere modificato soltanto a seguito di una decisione della banca centrale, la quale può aumentare o ridurre il valore della valuta nazionale tramite le operazioni di rivalutazione o di svalutazione.

Qual è la differenza tra deficit pubblico e debito pubblico?

Il deficit pubblico (disavanzo statale) indica l'ammontare della spesa a carico del bilancio dello Stato non coperta dalle entrate, cioè di quanto, in un dato periodo, le uscite dello Stato superano le entrate. Sinteticamente, per diminuire il deficit pubblico è possibile: a. diminuire le uscite statali ovvero effettuare tagli alle spese pubbliche eliminando inefficienze (spending review) b. aumentare le entrate statali con emissione e vendita di titoli di Stato con conseguente aumento del debito pubblico c. aumentare la pressione fiscale d. diminuire l'evasione fiscale e. prevedere il vincolo del pareggio di bilancio f. effettuare la vendita di beni pubblici sotto forma di privatizzazioni g. stabilire condoni (per esempio quello edilizio). Il debito pubblico è quanto lo Stato deve ai suoi creditori, mentre il deficit pubblico è la differenza fra quello che lo Stato incassa e quello che spende.

Che cos'è il reddito di equilibrio nel modello reddito-spesa?

Il modello reddito-spesa è un modello economico di determinazione del reddito nazionale. È utilizzato in macroeconomia e, in particolar modo, nella teoria keynesiana.Nel modello reddito-spesa assume particolare importanza la variabile dei consumi ( C ). L'equilibrio del modello reddito-spesa si verifica quando il reddito (Y) eguaglia la domanda aggregata ( AD ). Per individuare il punto di equilibrio è, quindi, necessario rappresentare anche la retta del reddito. Essendo il reddito indicato nell'asse dell'ascisse del diagramma, è sufficiente tracciare dall'origine (O) una retta crescente a 45° per rappresentare il livello del reddito sul piano. Il punto di equilibrio (Y=AD) si verifica nel punto E, quando la retta del reddito ( Y ) interseca la retta della domanda aggregata (AD). Nel punto E il reddito nazionale ( Y ) eguaglia la domanda aggregata ( AD ) e il modello reddito-spesa si trova in una condizione di equilibrio economico. Il livello di reddito Y* è detto reddito di equilibrio

Per quale motivo il moltiplicatore della spesa autonoma è più grande in economia chiusa rispetto a quella aperta?

Il moltiplicatore del reddito in economia aperta è inferiore rispetto a quello in economia chiusa. La presenza della propensione marginale all'importazione (m) al denominatore riduce l'effetto di moltiplicazione di un aumento della domanda interna. Il motivo è molto semplice quando aumenta la domanda aggregata i residenti possono soddisfarla acquistando sia i beni/servizi nazionali e sia quelli importati (stranieri). Il consumo di beni/servizi prodotti all'estero non produce effetti moltiplicativi sul reddito dei residenti. Nell'economia chiusa (colonna di sinistra) l'incremento della spesa pubblica (ΔG=100) G=100) si traduce in un incremento del reddito superiore (ΔG=100) Y=500) rispetto a quello ottenibile in economia aperta (ΔG=100) Y=330). In economia aperta (colonna di desta) una parte dell'incremento della domanda aggregata si è tradotta in un aumento sia dei beni nazionali che dei beni importati (crescita delle importazioni) con conseguente effetto frenante sull'incremento del reddito nazionale (ΔG=100) Y). Viceversa, in economia chiusa gli effetti dell'incremento della spesa pubblica si traducono interamente in un aumento della domanda di beni e servizi di produzione nazionale, generando un effetto moltiplicativo sul reddito più grande.

Che cosa sono i salari di efficienza?

Il persistere della disoccupazione a livelli elevati ha generato insoddisfazione nei confronti del modello del mercato del lavoro discusso precedentemente. Di conseguenza sono state presentate numerose ipotesi alternative al modello neoclassico. Il tutto parte da una domanda: perché, in presenza di un alto tasso di disoccupazione, imprese e lavoratori disoccupati non concordano una riduzione dei salari in modo da creare nuovi posti di lavoro? Vi sono due possibili spiegazioni: - Teoria dei salari di efficienza; le imprese non vogliono ridurre i salari al di sotto di un certo livello poiché questi influenzano la produttività dei lavoratori. Un salario minore comunque comporta da un lato costi-minori, dall'altro minore produttività e quindi minori profitti. - Modelli insider-outsider; le imprese non possono ridurre i salari al di sotto di un certo livello

Per quale motivo in regime di cambi perfettamente flessibili la bilancia dei pagamenti è sempre in equilibrio?

Il regime a cambi fluttuanti, che si realizza quando uno o più paesi decidono di lasciare che i tassi di cambio della propria valuta con tutte le altre siano liberamente determinati dal mercato valutario. In questo caso le valute fluttuano apprezzandosi o deprezzandosi sulla base dell'andamento della domanda e dell'offerta. A loro discrezione le banche centrali possono tuttavia cercare di influire sul cambio, impiegando le proprie riserve ufficiali nella compravendita di valuta in controtendenza ogni qualvolta le forze spontanee del mercato tendono a far allontanare troppo il tasso di cambio dal valore desiderato. Oppure anche con la manovra dei tassi. Tuttavia in questo caso si tratta di interventi discrezionali e non obbligatori.

Che cos'è il tasso di cambio?

Il tasso di cambio è il numero di unità della moneta nazionale che occorre per acquistare un'unità di moneta estera (valuta estera). In alternativa, il tasso di cambio può essere definito anche come il numero di unità della moneta estera che occorre per acquistare un'unità di moneta nazionale (valuta interna). Lo scambio tra valute diverse ha luogo nel mercato valutario (mercato dei cambi) dove si forma il tasso di cambio tra le valute. Il tasso di cambio è, quindi, il prezzo di una valuta in termini di un'altra valuta.

Che cos'è il tasso naturale di disoccupazione?

Il tasso naturale di disoccupazione è la percentuale di persone che, pur volendo trovare lavoro, non lo trovano a causa del tempo necessario per la ricerca di lavoro e per i fattori di sistema che ostacolano l'incontro tra domanda e offerta di lavoro. Il tasso naturale di disoccupazione è determinato da fattori frizionali (disoccupazione frizionale) e da fattori strutturali (disoccupazione strutturale). Gli insider decidono di ostacolare i nuovi assunti riducendo il rendimento di questi ultimi per l'impresa e allo stesso tempo aumentano il salario di riserva dei potenziali concorrenti nel mercato del lavoro un ambiente di lavoro stile riduce l'utilità del lavoro e gli outsider consapevoli della potenziale discriminazione nei loro confronti incrementano il salario minimo per il quale loro sono disposti a lavorare.

Che cosa sono le operazioni di rifinanziamento principali?

Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali (ORP) è il tasso di interesse corrisposto dalle banche quando assumono prestiti dalla BCE per la durata di una settimana. A questo fine devono fornire attività a garanzia del rimborso della somma ricevuta. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali è uno dei tre tassi di riferimento che la BCE fissa ogni sei settimane nel quadro della sua azione tesa a mantenere stabili i prezzi nell'area dell'euro. Gli altri due tassi sono: 1) il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale, ovvero il tasso di interesse corrisposto dalle banche quando assumono prestiti dalla BCE overnight ("overnight" significa che lo scambio di fondi è effettuato nella giornata di negoziazione con rientro nella giornata lavorativa successiva); questi comportano per le banche un costo superiore rispetto ai prestiti per la durata di una settimana; e 2) il tasso sui depositi presso la banca centrale, che definisce l'interesse che le banche percepiscono, o devono versare in caso di tassi di interesse negativi, sui propri depositi overnight presso la BCE.

Quali sono le implicazioni di politica monetaria della teoria quantitativa della moneta?

In ambito economico Fisher elaborò la teoria quantitativa della moneta, per spiegare quali cause influiscono sul valore della moneta. Questa teoria fu enunciata da diversi autori fin dal secolo XVI, ma ricevette una formulazione rigorosa solo alla fine dell'Ottocento ad opera di Fisher. Egli sostiene che un incremento della quantità di moneta in circolazione determina un proporzionale aumento del livello generale dei prezzi, perciò una conseguente diminuzione del potere d'acquisto della moneta. Viceversa, una contrazione della quantità di moneta causa una diminuzione dei prezzi di uguale percentuale. Per elaborare questa teoria Fisher partì dal presupposto che in un mercato circola tanta moneta per quanto è il valore delle merci e dei servizi che in quel periodo vengono scambiati. Questa corrispondenza venne espressa con la funzione: MV=PQ Dove: - M= moneta in circolazione - V= velocità di circolazione (cioè il numero di passaggi che, nel periodo considerato, la moneta subisce) - P= livello generale dei prezzi - Q= quantità di beni e servizi scambiati in un dato periodo. Si assume che ogni data variazione percentuale della quantità di moneta corrisponde ad un uguale variazione percentuale dei prezzi (la validità di questa formula dipende dalla validità della ipotesi di costanza di Y e V) P=(V*/Y*)M

Che cosa sono le riforme strutturali?

In sostanza, le riforme strutturali sono misure che modificano il tessuto di un'economia, ossia il quadro istituzionale e regolamentare entro cui operano cittadini e imprese. Sono concepite per rafforzare l'economia e migliorare la sua capacità di realizzare il proprio potenziale di crescita in modo equilibrato. Dovrebbero agire, dal lato dell'offerta economica, per rimuovere gli ostacoli a favore di una produzione efficiente ed equa di beni e servizi e contribuire a incrementare la produttività, gli investimenti e l'occupazione. Un obiettivo conseguibile in molti modi. Il contesto generale in cui operano le imprese dovrebbe, ad esempio, essere migliorato attraverso una regolamentazione che favorisca una maggiore flessibilità del mercato del lavoro, la semplificazione del sistema tributario e la riduzione della burocrazia. Le famiglie, a loro volta, potrebbero beneficiare di beni e servizi a costi più concorrenziali e di migliore qualità, ampliando i propri consumi. Le riforme possono essere mirate, anche, in specifici ambiti e, ad esempio, incoraggiare l'innovazione in settori chiave. Ciò che conta, in ogni caso, è che la crescita sia equilibrata tenendo conto di fattori quali l'equità e l'inclusione sociale.

Che cos'è il moltiplicatore della spesa autonoma?

In un contesto economico chiuso e di breve periodo, la spesa autonoma (o anche "componente di spesa autonoma dell'economia") è la componente della domanda di beni che non dipende dal livello del reddito o dal livello di produzione (assumendo che il reddito e la produzione siano parimenti uguali). Considerando l'equazione della produzione Y=1/1−c1(c0 + I+ G − c1T), la parte c0 + I + G − c1T rappresenta la spesa autonoma, dove c0 è un parametro del consumo indipendente dal reddito, I sono gli investimenti, G la spesa pubblica e T leimposte. c1 rappresenta la "propensione marginale al consumo" ed indica la variazione del consumo C associata alla variazione unitaria del reddito Y. Il fattore 1/1−c1 è il moltiplicatore keynesiano. Il moltiplicatore determina di quanto aumenta il reddito a fronte di un aumento unitario della spesa autonoma, a sua volta causato da variazioni delle componenti esogene (Investimenti e spesa pubblica).

Perché nel modello neoclassico del mercato del lavoro non c'è posto per la disoccupazione involontaria?

In un tale modello, in cui il salario si aggiusta sempre per eguagliare domanda e offerta, non esiste disoccupazione involontaria perché il sistema ripristina immediatamente l'equilibrio di pieno impiego grazie a variazioni del salario nominale. Possono esistere, però, disoccupati volontari, vale a dire che non sono disposti a lavorare al salario corrente, oppure disoccupati frizionali, cioè che stanno cambiando. Qualora vi fossero disoccupati involontari, infatti, essi potrebbero accettare di lavorare a un salario leggermente inferiore a quelli di mercato e sarebbero immediatamente impiegati; il salario di mercato si abbasserebbe sino al punto in cui non vi sono più disoccupati involontari.

Spiegare il movente speculativo della teoria keynesiana della preferenza per la liquidità.

Keynes distingue tre moventi principali per cui si detiene moneta, e cioè in moventi transattivo, precauzionale e speculativo. La domanda di moneta a scopo speculativo implica il fatto che gli individui vogliono possedere moneta non soltanto per effettuare le transizioni commerciali correnti, ma anche come riserva di valore o ricchezza. La ragione essenziale per cui esiste una preferenza per la liquidità è la presenza dell'incertezza: in particolare l'incertezza rispetto all'andamento futuro del tasso d'interesse. Con l'incertezza, Keynes non indica l'incertezza da parte del singolo rispetto a quale sarà il futuro tasso d'interesse, ma piuttosto le differenze d'opinione tra gli individui relativamente al corso futuro del tasso d'interesse.

Che cos'è la funzione keynesiana del consumo?

L'espressione funzione del consumo descrive la relazione tra il consumo e le variabili che lo influenzano; nella teoria più semplice il consumo è determinato principalmente dal reddito disponibile corrente. Quando il reddito è nullo, l'individuo tipo continuerà (prendendo a prestito o utilizzando i propri risparmi) a consumare un certo ammontare minimo: tale componente della spesa per consumi è detta esogena (o autonoma), dal momento che ha luogo anche quando non c'è reddito. Tanto più alto è il reddito, tanto più alto sarà il consumo: questa parte dei consumi invece è chiamata endogena (o indotta), giacché si modifica al variare del reddito disponibile e quindi, nel nostro modello, del reddito nazionale. Nella teoria keynesiana la funzione di consumo è la seguente: C = C0 + cY La costante C0 misura il consumo indipendente dal reddito, ossia la quantità di consumi che non varia al variare del reddito (es. sussistenza, beni di prima necessità, ecc.). La costante C0 della funzione di consumo è detta consumo autonomo. La variabile c (minuscola) è, invece, la propensione marginale al consumo.

Perché un aumento delle imposte, a parità di altre condizioni, determina una riduzione del reddito di equilibrio?

L'incremento della tassazione autonoma ( ΔG=100) T0 ) riduce il reddito delle famiglie. La riduzione del reddito spinge le famiglie a ridurre sia il consumo di beni/servizi e sia il risparmio. L'effetto economico sulla domanda aggregata è però determinato soltanto dalla riduzione della spesa nei consumi ( -ΔG=100) Yd c ). Il grafico mostra una tipica politica fiscale restrittiva basata sull'aumento della tassazione autonoma. (vedere grafico domanda 10)

Che cos'è la curva LM?

LM= i mercati monetari, la curva LM ( scheda LM ) identifica tutti i punti di equilibrio nel mercato monetario in relazione alle variazione del tasso di interesse i e del reddito

Spiegare gli effetti di una politica fiscale espansiva nell'ambito del modello IS-LM

LM= i mercati monetari, la curva LM ( scheda LM ) identifica tutti i punti di equilibrio nel mercato monetario in relazione alle variazione del tasso di interesse i e del reddito IS= i mercati reali; La curva IS ( scheda IS ) identifica tutti i punti di equilibrio nel mercato dei beni in relazione alle variazioni del tasso di interesse i e del reddito Y. Una politica di espansione fiscale basata su aumento della spesa pubblica e/o riduzione delle imposte comporta l'aumento del disvanzo di bilancio che dovrà essere finanziato mediante emissione di base monetaria (spostamento della curva LM verso destra) o di titoli di Stato presso il settore privato (spostamento della curva IS verso destra).

Qual è la differenza tra la bilancia commerciale e la bilancia dei pagamenti?

La bilancia commerciale è il documento contabile nel quale vengono registrate le importazioni e le esportazioni di merci e servizi effettuate dai residenti di un paese con il resto del mondo.La bilancia dei pagamenti è il documento contabile nel quale vengono registrate tutte le transazioni economiche effettuate dai residenti di un paese con il resto del mondo. Tali transazioni comprendono: sia le merci e i servizi; sia gli strumenti finanziari (ad esempio compravendita di azioni, di obbligazioni, di titoli di stato, ecc..). La bilancia commerciale è una parte della bilancia dei pagamenti.

Qual è la differenza tra il PIL espresso a prezzi correnti e PIL espresso a prezzi costanti?

La differenza tra il PIL reale e il PIL nominale consiste nella diversa base di riferimento dei prezzi (p) nella misura del prodotto interno lordo. Nel PIL nominale sono presi in considerazione i prezzi correnti dell'anno di misurazione. Ad esempio, il PIL nominare (YN) nell'anno t viene misurato utilizzando le quantità prodotte (qt) e il livello dei prezzi (pt) del medesimo anno (t) di misurazione: YNt= qt ptNel PIL reale (YR), viceversa, sono presi in considerazione i prezzi costanti di un anno di riferimento base (B). Il PIL reale nell'anno t viene misurato utilizzando le quantità prodotte nell'anno t (qt) e il livello dei prezzi dell'anno base (Pb) YRt= qt pbIl PIL reale condente di capire se la ricchezza economica di un paese sia effettivamente aumentata o meno nel corso del tempo. La sola crescita del PIL nominale potrebbe, infatti, avere una natura monetaria; quindi generata solo da un aumento dei prezzi e non da un aumento reale della produzione.

Illustrare la differenza tra i concetti di disoccupazione volontaria e involontaria

La disoccupazione involontaria è la stato di mancanza di lavoro retribuito dovuto a cause non legate alla volontà del singolo che sta cercando lavoro. Rientrano in questa categoria sia la disoccupazione di chi è alla ricerca del primo posto di lavoro e sia di chi ha perduto il precedente impiego lavorativo. La disoccupazione volontaria è lo stato di mancanza di lavoro retribuito dovuto alla decisione del singolo di non accettare forme di impiego lavorativo considerate inadeguate alle proprie condizioni sociali, fisiche o intellettuali, oppure perché ritengono che il salario sia troppo basso.

Perché un aumento del tasso d'interesse causa una riduzione della domanda di moneta?

La domanda di moneta è l'ammontare di riserve monetarie che gli operatori economici detengono per un determinato periodo di tempo, al fine di compiere transazioni commerciali o finanziarie oppure per affrontare eventuali imprevisti. È una delle principali componenti del mercato della moneta. La riduzione del tasso di interesse aumenta la quantità domandata di moneta e viceversa. Questa relazione inversa si spiega con l'inclinazione negativa della scheda di domanda. L= quantità domandata I= tasso d'interesse

Qual è la propensione marginale del consumo?

La propensione marginale al consumo è determinata dal rapporto tra le variazioni del consumo e le variazioni del reddito disponibile. Consente di misurare quanto variano le quantità consumate di bene/servizio al variare del reddito. La propensione marginale al consumo è caratterizzata da un andamento decrescente al reddito. A bassi livelli di reddito la propensione marginale al consumo è molto alta, poiché l'individuo deve soddisfare i bisogni di base della propria esistenza. C= Delta C/ Delta Y

Che cos'è il fenomeno della trappola della liquidità?

La trappola della liquidità (liquidity trap) è un concetto ipotizzato negli anni 30 dal celebre economista John Keynes. La trappola è una situazione in cui la politica monetaria non riesce più ad esercitare alcuna influenza sulla domanda, e dunque sull' economia. Nella trappole della liquidità gli operatori economici hanno un'aspettativa negativa del futuro e, piuttosto che investire (I) o spendere (C) tendono a trasformare qualsiasi liquidità monetaria aggiuntiva dell'offerta di moneta in risparmio e in tesaurizzazione.

Che cos'è il coefficiente di riserva obbligatoria?

Le banche sono tenute per legge a detenere come riserve presso la Banca Centrale una data percentuale dei depositi raccolti. La capacità delle banche di espandere il credito dipende quindi dalle dimensioni di tale coefficiente. Se la Banca Centrale riduce il CRO questo consente alle banche di espandere il credito e quindi la moneta all'interno del sistema, viceversa un suo innalzamento determina una restrizione della capacità di creare un nuovo credito per il sistema bancario>> ergo: quindi di espandere la liquidità nel sistema economico. La BCE può regolare la quantità di moneta all'interno del sistema anche attraverso l'acquisto/vendita di oro o altre valute convertibili.

lllustrare le operazioni di mercato aperto e la loro finalità.

Le operazioni di mercato aperto rappresentano quindi uno dei modi con cui tecnicamente le banche centrali danno attuazione alla politica monetaria, a seguito di una decisione di alzare/abbassare i tassi. Le operazioni di mercato aperto sono svolte su iniziativa della BCE, che stabilisce le modalità e le condizioni per la loro effettuazione e possono essere attuate sulla base di aste standard, aste veloci. L'oggetto scambiato nelle operazioni di mercato aperto sono i titoli di Stato e lo scambio come già accennato avviene secondo procedure bilaterali tra ogni singola banca e la Banca Centrale, con aste mensili a tasso fisso oppure tramite aste settimanali a tasso variabile. Ogni asta è gestita dalla Banca Centrale, che stabilisce quali banche sono risultate aggiudicatarie dei titoli in base al regolamento applicato.

Illustrare il fenomeno dello spiazzamento della politica fiscale

Lo spiazzamento è un fenomeno economico in base al al quale il soddisfacimento della domanda pubblica implica la riduzione del soddisfacimento dalla domanda privata. Ad esempio, l'aumento della spesa pubblica provoca la riduzione della spesa privata, ciò accade in particolar modo in una situazione di piena utilizzazione delle risorse. Può comunque presentarsi anche in un equilibrio di non piena occupazione. In economia politica ( macroeconomia ) lo spiazzamento è conosciuto anche come sfollamento e con il termine anglosassone crowding out. L'effetto di spiazzamento riduce la spesa privata sia nel consumo e sia nell'investimento.

Perché nel modello IS-LM un aumento della spesa pubblica determina un aumento del reddito di equilibrio ma anche un aumento del tasso di interesse?

Nel modello IS-LM l'interazione dei due mercati (monetario e reale) innesca un meccanismo di RETROAZIONE MONETARIA: 1) l'aumento dellaspesa pubblica fa aumentare la spesa autonoma 2) l'aumento autonoma fa aumentare il reddito (via moltiplicatore) 3) le imprese, per far fronte alla maggiore produzione, aumenteranno la domanda di moneta a scopo transattivo 4) per procurarsi moneta, le imprese offriranno titoli 5) la maggiore offerta di titoli ne farà scendere il prezzo 6) la diminuzione del prezzo dei titoli avrà per effetto l'aumento dei tassi di interesse Per effetto della retroazione monetaria l'aumento del reddito porterà anche ad un aumento del tasso di interesse. Se i tassi di interesse aumentano gli investimenti privati diminuiscono. Il sistema si sposta dal punto B verso il punto C. L'aumento di spesa pubblica ha generato uno spiazzamento degli investimenti.

Illustrare i metodi del calcolo del PIL

Per PIL (Prodotto Interno Lordo) intendiamo, in termini semplici, la ricchezza che un certo Paese è in grado di produrre nell'arco temporale di un anno. In altre parole, Il PIL può essere anche definito come il valore della ricchezza o del benessere di un Paese. Si tratta, infatti, della somma totale dei beni e dei servizi che si producono per essere consumati all'interno di uno Stato. Il termine lordo sta ad indicare che il valore della produzione è al lordo degli ammortamenti, ovvero al naturale deprezzamento dello stock di capitale fisico intervenuto nel periodo. Sottraendo dal PIL gli ammortamenti, si ottiene il PIN (Prodotto Interno Netto). Esistono diverse formule per il calcolo del PIL: a) Metodo della spesa; b) Metodo del valore aggiunto; c) Metodo dei redditi. Metodo della spesa: Il calcolo ha come oggetto i consumi, gli investimenti, la spesa pubblica e il saldo commerciale di un Paese. Da qui avremo la seguente formula per il calcolo del PIL: Y(PIL)=C+I+G+(X-M) ;nellaformula: C sta per consumi; I sta per investimenti privati; G sta per la spesa pubblica dello Stato; X sta per totale delle esportazioni; M sta per totale delle importazioni Proseguiamo ora con un altro metodo per il calcolo del Prodotto Interno Lordo, che prende in considerazione il Valore Aggiunto. Con questa metodologia si calcolano i valori di beni e servizi prodotti dalle imprese. Il PIL si modificherà in base al Valore Aggiunto, ossia la differenza tra il ricavo conseguito dalla vendita di un bene o di un servizio ed il costo sostenuto per produrlo Metodo dei redditi: Chiudiamo la nostra rassegna sui metodi di calcolo del PIL con il metodo dei redditi, dove il Prodotto Interno Lordo PIL viene calcolato attraverso le retribuzioni e i redditi da capitale.

Perché il salario tende ad essere rigido verso il basso nel modello insider-outsider?

Poiché tutte le imprese pagano un salario di efficienza il salario reale risulta essere rigido vale a dire le imprese non sono disposte ad abbassare il salario pagato a fronte di shock negativi che colpiscono la domanda di lavoro. I modelli insider-outsider offrono invece una spiegazione dei motivi per cui le imprese pur di federando pagare salari più bassi sono impossibilitati a farlo ponendo l'attenzione sulla modalità con cui i lavoratori occupati influenzano la determinazione del salario.

Perché un aumento della spesa pubblica, a parità di altre condizioni, determina un aumento del reddito d'equilibrio?

Qualsiasi variazione della spesa pubblica influisce sul reddito di equilibrio dell'economia in base al moltiplicatore del reddito e, in particolar modo, all'entità della propensione marginale al consumo (c) al livello dell'aliquota fiscale (t). Quanto maggiore è la propensione al consumo (c) delle famiglie quanto maggiore è l'effetto economico sul reddito a seguito di una variazione della spesa pubblica (ΔG=100) G). Quanto maggiore è l'aliquota fiscale (t) delle imposte (t) tanto minore è l'effetto economico sul reddito a seguito di una variazione della spesa pubblica( ΔG=100) G ). Una variazione positiva ( politica fiscale espansiva) onegativa (politica fiscale restrittiva) consiste in unatraslazione verso l'alto o verso il basso della curva delladomanda aggregata (AD).In una politica fiscale espansiva il policy maker aumenta laspesa pubblica ( ΔG=100) G ). La variazione positiva dellacomponente autonoma G spinge verso l'alto la curva delladomanda aggregata.In una politica fiscale restrittiva il policy maker riduce la spesa pubblica ( -ΔG=100) G ). La variazione negativa della componente autonoma G spinge verso il basso la curva della domanda aggregata.

Per quale motivo un aumento dei tassi di interesse interni fa affluire capitali dall'estero.

Quando il tasso di interesse nazionale è superiore al tasso di interesse del resto del mondo( in>im ) si verifica un afflusso di capitale ( MC>0 ) poiché gli investimenti finanziari all'interno del paese offrono un tasso di interesse maggiore agli investimenti finanziari all'interno del paese offrono un tasso di interesse maggiore agli investitori. Viceversa, se il tasso di interesse nazionale è inferiore al tasso del resto del mondo ( in<im ) si verifica la fuoriuscita di capitali verso l'estero ( MC<0 ) in quanto è più conveniente effettuare investimenti all'estero piuttosto che all'interno. La scheda BP può essere riscritta nel seguente modo: BP=X0-(Q0+mY)+f(in, im)

In regime di tassi di cambio fissi che cosa deve fare la Banca Centrale se il tasso di cambio del suo paese tende a deprezzarsi?

Se la banca centrale ha come obiettivo il mantenimento del cambio fisso e quindi deve impedire la svalutazione della moneta nazionale in presenza di un eccesso di domanda di divise, ossia di deficit della bilancia dei pagamenti, colma tale deficit effettuando una vendita netta di divise estere, ossia sommando la sua offerta all'offerta di mercato, in modo da rendere uguali domanda e l'offerta di divise estere E mantenere invariato il tasso di cambio. Le divise estere vendute sul mercato vengono attinte dalle riserve ufficiali, che, a seguito dell'operazione, si riducono.

Attualmente lo Stato si può finanziare collocando titoli sul mercato primario?

Sì, assolutamente. Infatti all'interno di un mercato aperto le banche centrali possono generare delle operazioni di compravendita di titoli in cui la BCE è acquirente di titoli a pronti quando vuole immettere base monetaria. È venditore a titoli pronti quando vuole ridurre la base monetaria disponibile presso il sistema bancario (questo risultato si ottiene tramite le operazioni di rifinanziamento principale offrendo liquidità alla banche ordinarie).

Perché esiste una relazione inversa tra il tasso di interesse e livello degli investimenti delle imprese?

Tra investimenti e tasso di interesse sussiste una relazione inversa. Un aumento del tasso di interesse provoca un aumento del prezzo del denaro. A parità di condizioni, per accedere a un finanziamento gli investitori devono riconoscere più interessi al creditore. Ciò determina una riduzione della quantità degli investimenti da parte dell'impresa ( spesa per investimenti ). Viceversa, una riduzione del tasso di interesse produce l'effetto inverso, si riduce il costo del denaro e l'impresa può accedere al finanziamento con minore onere sugli interessi. Questo spinge l'imprenditore ad aumentare la spesa per investimenti.


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