DIRITTO COSTITUZIONALE

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Referendum abrogativo

referendum che consiste nel sottoporre al corpo elettorale la domanda «Volete che sia abrogata la legge ... [data], n. ..., ... [titolo]?» ovvero che sia abrogata la legge limitatamente a parti di essa, che nel caso andranno analiticamente specificate.

Doveri costituzionali

doveri previsti dalla Costituzione, contenuti nei «principi fondamentali» (artt. 2 e 4) e nella prima parte «diritti e doveri dei cittadini» (artt. 30, 52, 53, 54).

Stato di diritto

forma di stato che riconosce a tutti i cittadini i diritti di proprietà e di libertà, che vengono garantiti da regole di diritto generali e astratte, vincolanti per la pubblica amministrazione e tutelate da giudici indipendenti.

Stato liberaldemocratico

forma di stato che si sviluppa a partire dagli inizi del Novecento dallo stato liberale, che diventa stato pluriclasse nel quale non si possono ignorare i bisogni delle classi popolari.

Stato costituzionale

forma di stato intesa come evoluzione dello stato di diritto, nella quale la tutela dei diritti civili, politici e sociali è fissata in costituzioni rigide, sottoponendo il legislatore stesso a una legge superiore, la costituzione appunto.

Formazioni sociali

formazioni all'interno delle quali si svolge la personalità del singolo (art. 2 Cost.): la famiglia, le minoranze linguistiche, le comunità religiose, le organizzazioni sindacali, i partiti politici.

Riserva di giurisdizione

garanzia delle libertà costituzionali: ad esempio nessuna restrizione della libertà personale è consentita «se non per atto motivato dell'autorità giudiziaria» (art. 13 comma 2 Cost.).

Inamovibilità (dei giudici)

garanzia per i magistrati, i quali non possono essere «dispensati o sospesi dal servizio né destinati ad altre sedi o funzioni se non in seguito a decisione del consiglio superiore della magistratura, adottata o per i motivi e con le garanzie di difesa stabilite dall'ordinamento giudiziario o con il loro consenso» (art. 107 comma 1 Cost.).

Fonti originarie (Ue)

i trattati sui quali si fonda l'ordinamento dell'Unione, conclusi «per una durata illimitata».

Ordinamento costituzionale

il complesso delle norme fondamentali, scritte e non scritte, che danno forma all'ordinamento giuridico e rappresentano, per così dire, il codice genetico che determina l'identità dell'ordinamento stesso, vale a dire il suo ordine costituzionale.

Fonti derivate (Ue)

il complesso delle norme prodotte nel rispetto delle fonti sulla produzione fissate nei trattati, attraverso gli atti giuridici dell'Unione elencati dall'art. 288 Tfue.

Forma di governo

il modo come, in un determinato ordinamento, viene organizzato ed esercitato il potere politico, ossia il modo come vengono individuati i soggetti ai quali è riconosciuta, di diritto e di fatto, la capacità di esercitare la funzione di indirizzo politico.

Forma di stato

il modo in cui si atteggia il rapporto fra i cittadini e il potere politico, vale a dire il rapporto fra governanti e governati, nonché i fini ultimi che si pone l'ordinamento.

Fonte secondaria

il regolamento, espressione del potere normativo esercitato dal governo nel rispetto e in esecuzione della legge; atti normativi secondari sono i regolamenti dell'esecutivo (governativi, ministeriali, interministeriali), i regolamenti delle autorità amministrative indipendenti, i regolamenti regionali e degli enti locali.

Diritto internazionale

il «diritto della comunità degli stati», ossia dell'ordinamento internazionale.

Uso della forza (nel diritto internazionale)

in base alla Carta delle Nazioni Unite, l'uso della forza è affidato al solo Consiglio di sicurezza: i singoli stati non possono farvi ricorso, salvo il caso di attacco armato dal quale difendersi o dal quale difendere uno stato aggredito (legittima difesa).

Direzione collegiale (governo a)

in riferimento alla posizione del vertice dell'esecutivo nelle forme di governo parlamentari, là dove il primo ministro è solo un "primus inter pares" e deve la sua nomina agli accordi fra i partiti politici, o in riferimento per definizione alla forma di governo direttoriale.

Diritto naturale

insieme di norme inderogabili e immutabili al di sopra del diritto posto dalla comunità politica.

Costituzionalismo

insieme di valori, principi e tecniche per limitare il potere, sviluppatisi dall'esperienza britannica del XVII secolo e dalle costituzioni scritte di fine Settecento negli Stati Uniti e in Francia.

Riserva di legge

istituto che designa i casi in cui disposizioni costituzionali attribuiscono la disciplina di una determinata materia alla sola legge (nonché agli atti equiparati alla legge), sottraendola così alla disponibilità di atti fonte ad essa subordinati, in primo luogo i regolamenti dell'esecutivo.

Ordinamento giuridico

l'insieme di più elementi (prescrizioni, consuetudini, fatti normativi) accomunati dal fatto di essere tutti espressione di una determinata organizzazione sociale e coordinati fra loro secondo criteri sistematici.

Indirizzo politico

la funzione di guidare verso il perseguimento di determinati fini di carattere generale una comunità politica.

Leggi regionali

leggi approvate nelle forme e nei modi previsti da ciascuno statuto regionale; incontrano gli stessi limiti previsti per le leggi statali (art. 117.1 Cost.).

Leggi costituzionali

leggi che hanno come oggetto la modificazione di parti del testo della Costituzione ovvero leggi espressamente richiamate da singole disposizioni della Costituzione per integrare la disciplina di determinate materie o che, tenuto conto dell'importanza della materia, il Parlamento decide di deliberare nelle forme dell'art. 138 Cost.

Diritti civili

libertà fondate sulla rivendicazione per l'individuo di una sfera propria e autonoma in cui potesse essere del tutto libero da interferenze dello stato (libertà dallo stato).

Fonte fatto

ogni fatto al quale l'ordinamento riconosce la capacità di produrre norme giuridiche: le norme sono prodotte dal corpo sociale in via autonoma, senza che vi provvedano istituzioni a ciò espressamente deputate, e dunque senza che siano seguite procedure particolari né che le norme stesse siano frutto di una ben individuabile ed espressa volontà.

Ricorsi in via pregiudiziale

ogni volta che una questione di interpretazione dei trattati o di interpretazione o validità degli atti delle istituzioni sia sollevata davanti al tribunale di uno stato membro dell'Unione europea, e il tribunale ritenga necessaria una decisione della Corte di giustizia dell'Unione, questa si pronuncia in via pregiudiziale, cioè prima che le norme dell'Unione trovino applicazione in un processo (art. 267 Tfue).

Bilanciamento (dei diritti)

operato sia dal legislatore sia dal giudice costituzionale, è una tecnica applicata quando diversi diritti o beni del medesimo rango costituzionale entrano in conflitto tra loro.

Common law (ordinamenti di)

ordinamenti nei quali la gran parte delle norme scaturisce dalla regolarità dei comportamenti prevalenti, accertati e verificati dalle corti di giustizia.

Civil law (ordinamenti di)

ordinamenti nei quali è prevalente il peso delle norme scritte, cioè deliberate dagli organi a ciò deputati, debitamente promulgate e pubblicate.

Ordinamento statale

ordinamento che assume fra le proprie finalità la cura, almeno potenzialmente, di tutti gli interessi generali che riguardano una determinata collettività stanziata su un determinato territorio (politicità), supremo rispetto ad ogni altro potere costituito al suo interno e indipendente rispetto ai poteri esterni (sovranità).

Ordinamento internazionale

ordinamento che si caratterizza rispetto agli altri ordinamenti giuridici per avere una base sociale costituita non da persone fisiche, da esseri umani, ma esclusivamente da stati, cioè da entità collettive.

Stato federale

ordinamento statale complesso in cui la sovranità è distribuita a due livelli di governo, quello nazionale e quello degli enti federati, che si realizza attraverso un processo di unificazione federale dando vita a un nuovo stato.

Organi costituzionali

organi che concorrono a delineare il volto stesso dell'ordinamento costituzionale (nell'ordinamento italiano: Parlamento, governo, presidente della Repubblica, Corte costituzionale).

Organizzazioni internazionali

organizzazioni che raccolgono più stati i quali si sono dati obiettivi comuni; si distinguono in organizzazioni universali (l'Onu, di cui fanno parte quasi tutti gli stati del mondo, e le organizzazioni specializzate collegate all'Onu) e organizzazioni regionali (a fini militari: la Nato; a fini di promozione della democrazia e dello stato di diritto: il Consiglio d'Europa e l'Osce)

Politica estera e di sicurezza comune (Pesc)

politica dell'Unione europea soggetta alle norme e procedure specifiche del Tue, guidata dall'alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezzza; essa include la «definizione progressiva di una politica di difesa comune che può condurre a una difesa comune».

Disapplicazione

potere esercitato dal giudice ordinario, il quale, presupponendo un vizio dell'atto, può disapplicare un regolamento governativo in contrasto con una norma di legge.

Potere costituito

potere previsto e disciplinato dalla costituzione stessa, che non può contraddire le basi stessse della propria legittimazione, contenute nel nucleo dell'ordinamento.

Fonti di produzione (del diritto)

quei fatti (eventi naturali o anche comportamenti umani non volontari) o quegli atti (comportamenti umani volontari e consapevoli) ai quali l'ordinamento attribuisce la capacità di produrre imperativi che esso riconosce come propri.

Fonti sulla produzione (del diritto)

quelle norme che disciplinano i modi di produzione del diritto oggettivo, individuando i soggetti titolari di potere normativo, i procedimenti di formazione, gli atti prodotti.

Stato monoclasse

stato contrassegnato da una base sociale ristretta poiché il diritto di voto è riservato a coloro i quali possiedono un determinato censo o determinate capacità.

Stato pluriclasse

stato nel quale l'estensione del suffragio ai ceti esclusi porta non solo al riconoscimento dei diritti politici a tutti i cittadini maggiorenni, ma favorisce l'organizzazione dei cittadini in partiti politici e in sindacati.

Fonte primaria

storicamente la legge del parlamento, nello stato liberale la fonte di produzione che esprimeva il più alto comando normativo («espressione della volontà generale»); atti normativi primari previsti dalla Costituzione sono le leggi ordinarie dello Stato, i decreti legislativi e i decreti legge, i regolamenti parlamentari, gli statuti delle regioni ordinarie, le leggi regionali.

Democrazia diretta (istituti di)

strumenti di decisione popolare diretta (referendum) e altri istituti di partecipazione politica (petizione, iniziativa legislativa popolare).

Interrogazione (parlamentare)

strumento attraverso cui il singolo parlamentare può rivolgere una domanda per iscritto al governo (in genere al ministro competente) per chiedere informazioni o conferma di informazioni già note, alla quale il governo risponde in forma orale o scritta.

Analogia

strumento che consiste nell'applicare a un caso non previsto una disciplina prevista per casi simili.

Mozione (parlamentare)

strumento di indirizzo che serve a provocare una deliberazione delle Camere su un qualsiasi argomento.

Diritto costituzionale

studia l'ordinamento costituzionale nel suo complesso: ad esso appartiene la scelta di come perseguire i fini e i valori fondamentali dell'ordinamento.

Consultazioni (presidenziali)

tenute dal presidente della Repubblica in vista della formazione del governo, il quale riceve i presidenti dei gruppi parlamentari e i leader dei rispettivi partiti al fine di nominare presidente del Consiglio una personalità in grado di conseguire la fiducia delle Camere.

Pluralità degli ordinamenti giuridici

teoria secondo la quale il diritto non è monopolio di alcuna organizzazione (neanche dello stato), ma inerisce a qualunque organizzazione.

Teorie istituzionaliste

teorie secondo le quali un ordinamento non è solo un complesso di prescrizioni normative: è il complesso delle norme che scaturiscono da una determinata organizzazione sociale; la loro funzione è di mantenerla, consolidarla e rafforzarla (Santi Romano).

Regolamenti (Ue)

vere e proprie «leggi» dell'Unione: atti normativi di portata generale obbligatori in tutti i loro elementi, direttamente applicabili in tutti gli stati membri, aventi come destinatari persone fisiche o giuridiche, soggetti pubblici o privati; non vi è alcuna necessità di recepimento: i giudici nazionali li applicano direttamente, anche al posto delle norme interne incompatibili.

Navette

trasmissione da un ramo all'altro del Parlamento di un progetto di legge in corso di approvazione, a seguito delle modificazioni apportate da una delle due Camere.

Potere costituente

potere che dà vita a un ordinamento nuovo e diverso, definendone i principi di fondo e gli aspetti essenziali.

Referendum costituzionale

referendum di tipo approvativo o confermativo che può essere promosso entro tre mesi dalla pubblicazione di una legge costituzionale, nel caso in cui questa non sia stata approvata nella seconda lettura dalla maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna camera.

Delegificazione (regolamenti di)

regolamenti che svolgono la funzione di ridurre l'area delle materie disciplinate dalla legge, allo scopo di semplificare e razionalizzare i processi di produzione del diritto.

Cittadinanza europea

riconosciuta a tutti i cittadini di uno stato membro dell'Unione europea, non sostituisce ma si aggiunge alla cittadinanza nazionale.

Costituzione rigida

rigida si considera quella costituzione che si può modificare solo con procedimento di revisione aggravato (rispetto al modo di produzione della legge ordinaria).

Autotutela (degli atti amministrativi)

strumento che consente all'amministrazione di realizzare anche con la forza le situazioni di vantaggio determinate dal proprio provvedimento, senza l'ausilio del giudice.

Cooperazione rafforzata (Ue)

strumento previsto dai trattati che serve a permettere a una parte degli stati forme di integrazione più strette rispetto agli altri in determinati settori di non esclusiva competenza dell'Unione.

Risoluzione (parlamentare)

tipico atto di indirizzo che può essere presentato e votato in commissione ovvero come atto di indirizzo che conclude un dibattito.

Costituzione materiale

fini e valori su cui convergono le forze politiche prevalenti nel momento in cui fondano l'ordinamento costituzionale (Costantino Mortati).

Persone fisiche

gli individui singolarmente presi che l'ordinamento riconosce come soggetti di diritto.

Quorum strutturale

maggioranza dei componenti di ciascuna camera richiesta per la validità delle deliberazioni (numero legale).

Adattamento automatico

meccanismo in base al quale non vi è necessità di alcun atto statale per adeguare l'ordinamento interno alle norme internazionali.

Premio di maggioranza

premio in seggi previsto nell'ambito di un sistema elettorale a base proporzionale, volto a far sì che chi prende nel complesso più voti ottiene la maggioranza dei seggi.

Insindacabilità

prerogativa dei parlamentari, i quali non possono essere chiamati in alcun modo a rispondere (in nessuna sede penale, civile o disciplinare) per come votano e per ciò che dicono «nell'esercizio delle proprie funzioni» (art. 68 comma 1 Cost.).

Immunità (parlamentari)

prerogative a tutela di ogni parlamentare, volte a garantire loro il libero esercizio delle funzioni parlamentari e a evitare il rischio di prevaricazioni da parte del potere giudiziario.

Procedimento amministrativo

serie articolata di attività tra loro connesse, di competenza di una o più specifiche amministrazioni pubbliche, volte al raggiungimento del fine perseguito attraverso l'adozione di un provvedimento finale.

Teorie normativiste

teorie secondo le quali un ordinamento è costituito dal complesso delle norme vigenti in un determinato spazio territoriale, visto come un qualcosa a sé, isolato dalla società e da studiarsi secondo regole proprie (Hans Kelsen).

Testi unici

testi che raccolgono atti normativi preesistenti che, sebbene posti in tempi diversi, disciplinano la medesima materia, unificando e coordinando le norme giuridiche prodotte da quegli atti.

Incompatibilità (parlamentari)

tutte le cariche o funzioni che il parlamentare non può ricoprire nel corso del suo mandato.

Ostruzionismo

utilizzo esasperato di tutte le facoltà previste dai regolamenti parlamentari allo scopo di ritardare o impedire che l'assemblea deliberi.

Direttiva (Ue)

atto che vincola lo stato membro per quanto riguarda il risultato da raggiungere, salvo restando la competenza degli organi nazionali in merito alla forma ed ai mezzi.

Pubblicazione

atto con cui il diritto oggettivo è reso conoscibile nelle forme previste dalla legge: gli atti normativi statali sono pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica, a cura del ministro della giustizia.

Promulgazione

atto con cui il presidente della Repubblica attesta l'approvazione di una legge da parte del Parlamento; il presidente può con messaggio motivato chiedere una nuova deliberazione, essendo obbligato a promulgare quando questa ci sia.

Decreto legislativo

atto normativo adottato dal governo e avente la medesima forza della legge ordinaria. Non può essere adottato senza una previa legge di delegazione.

Decreto legge

atto normativo adottato dal governo in casi di straordinaria necessità e urgenza e avente la medesima forza della legge ordinaria. Deve essere convertito in legge dalle Camere entro 60 giorni.

Diritto parlamentare

branca del diritto costituzionale costituita dal complesso delle disposizioni, contenute in fonti costituzionali e in fonti di autonomia parlamentare, nonché delle consuetudini e delle prassi che disciplinano l'organizzazione e il funzionamento delle Camere.

Capacità di agire

capacità di esercitare effettivamente i diritti di cui si è titolari o di assumere obblighi, si acquista di norma con la maggiore età e si può perdere al verificarsi di certe condizioni fissate dal codice civile.

Capacità giuridica

capacità propria dei soggetti di diritto, coincide con l'attitudine a essere titolari di situazioni giuridiche (destinatari di norme giuridiche).

Antinomie normative

casi in cui due norme qualifichino un medesimo comportamento in modo tale che l'osservanza dell'una comporta necessariamente l'inosservanza dell'altra.

Diritto dell'Unione

chiamato anche diritto comunitario secondo la terminologia prima del Trattato di Lisbona, esso si fonda prima di tutto sui trattati e poi sul complesso di norme adottate sulla base di questi dalle istituzioni Ue.

Stato sociale

forma di stato in cui alla tutela dei diritti civili e politici si aggiunge la tutela dei diritti sociali quale strumento di coesione della comunità statale.

Rapporto fiduciario

istituto costituzionale caratterizzante la forma di governo parlamentare, in base al quale il governo non può continuare a esercitare le sue funzioni se gli viene a mancare la fiducia del parlamento.

Ratifica

istituto giuridico mediante il quale un soggetto fa propri gli effetti di un negozio concluso con terzi dal proprio rappresentante; in diritto internazione attraverso la ratifica lo stato esprime il proprio consenso a essere obbligato da un trattato.

Controfirma

apposta da un componente del governo, senza la quale gli atti del presidente della Repubblica non sono riconosciuti come validi (art. 89 Cost.).

Cittadinanza

condizione di chi appartiene alla comunità statale, ossia il cittadino, titolare di diritti e di doveri.

Carta dei diritti fondamentali (Ue)

fonte originaria dell'Unione europea, alla quale è riconosciuto il medesimo valore giuridico dei trattati.

Contratti collettivi di lavoro

fonti del diritto espressione di autonomia collettiva, disciplinano i rapporti di lavoro fra datori di lavoro e lavoratori.

Consuetudini

fonti fatto per eccellenza, constano di due elementi necessari: un comportamento ripetuto nel tempo e la convinzione, da parte del corpo sociale, che ripetere quel comportamento sia giuridicamente dovuto.

Fonti specializzate (o atipiche)

fonti legislative caratterizzate da: a) competenza a disciplinare in via esclusiva determinate materie; b) procedimenti di formazione rinforzati rispetto alla legge ordinaria; c) forza attiva e passiva particolare.

Elettorato attivo

Diritto di votare

Doveri costituzionali

Doveri previsti dalla Costituzione, contenuti nei «principi fondamentali» (artt. 2 e 4) e nella prima parte «diritti e doveri dei cittadini» (artt. 30, 52, 53, 54).

Governo semi-presidenziale

forma di governo che combina alcune caratteristiche di quella presidenziale e di quella parlamentare, in cui un capo dello stato direttamente eletto e dotato di importanti attribuzioni politiche convive con un primo ministro e un governo legati al parlamento da rapporto fiduciario (modello francese).

Governo presidenziale

forma di governo in cui governa un organo costituito da una sola persona e vige un regime di separazione di poteri, per cui il parlamento non può sfiduciare il presidente e il presidente non può sciogliere le assemblee (modello Usa).

Governo parlamentare

forma di governo in cui l'esecutivo è espressione del parlamento e dipende dalla disponibilità del parlamento a mantenerlo in vita (rapporto fiduciario).

Direzione monocratica (governo a)

forma di governo in cui titolare del potere esecutivo è un organo costituito da una sola persona (governo presidenziale) o in cui il primo ministro è il vero leader del governo essendo la persona che ha portato il proprio partito o coalizione alla vittoria elettorale (governo parlamentare).

Esternazioni

dichiarazioni informali rilasciate dal presidente della Repubblica in pubbliche occasioni, senza impegnare l'istituzione che rappresenta, ma come semplice manifestazione di personali opinioni.

Diritti umani

diritti che l'ordinamento internazionale si sforza di riconoscere a tutti i popoli e a tutte le persone: ciascun essere umano in quanto tale è titolare di un patrimonio di diritti che gli stati hanno il dovere giuridico di tutelare.

Diritti inviolabili dell'uomo

diritti che la Costituzione della Repubblica italiana «riconosce e garantisce... sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità» (art. 2).

Nuovi diritti

diritti che riguardano soprattutto la dignità dell'uomo considerata in un'accezione particolarmente ampia che tiene conto delle problematiche legate alla tutela dell'ambiente, all'informazione, alle nuove tecnologie informatiche, alla bioetica.

Diritti della personalità

diritti che trovano espresso riconoscimento in Costituzione (capacità giuridica, cittadinanza, nome) e nuovi diritti individuati sulla base di una lettura dell'art. 2 Cost. quale disposizione a fattispecie aperta (fra cui: vita e integrità fisica, onore e identità personale, libertà sessuale, riservatezza).

Diritti sociali

diritti di prestazione da far valere nei confronti dello stato, che valgono come pretese del singolo affinché i poteri pubblici intervengano per renderli effettivi (libertà attraverso lo stato): nella nostra Costituzione il diritto al lavoro, il diritto all'assistenza e alla previdenza sociale, il diritto alla salute, il diritto all'istruzione.

Elettorato passivo

diritto di essere votati e dunque di essere candidati.

Diritto di difesa

diritto inviolabile in ogni stato e grado di un procedimento giudiziario (art. 24.2 Cost.).

Democrazia rappresentativa

distinta dalla democrazia diretta, è quella in cui il popolo delega l'esercizio della sovranità a rappresentanti eletti dal corpo elettorale.

Monopolio della forza

esercitata dallo stato in un determinato territorio: uno stato si definisce sovrano se è in grado di agire tendenzialmente senza resistenze al proprio interno e senza interferenze dall'esterno

Fatti normativi

fatti intervenuti in un certo momento della storia (l'instaurazione di un nuovo ordinamento, una rivoluzione, l'affermarsi di una consuetudine o altro), produttivi di norme giuridiche.

Illegittimità consequenziale

possibilità per la Corte costituzionale di dichiarare illegittime non solo le norme impugnate, ma anche altre norme la cui invalidità deriva come conseguenza della decisione di accoglimento della questione proposta.

Persone giuridiche

raccolgono una pluralità di persone fisiche, o di beni, unitariamente riconosciute come titolari di situazioni giuridiche e assimilate dall'ordinamento alle persone fisiche (associazioni, fondazioni, società).

Criterio cronologico

criterio che regola la successione delle norme poste da atti normativi aventi il medesimo rango, in base al quale la norma precedente è abrogata da quella successiva.

Criterio gerarchico

criterio in base al quale il conflitto fra norme aventi una diversa posizione gerarchica va risolto nel senso che prevale la norma posta dalla fonte superiore o sovraordinata.

Criterio della competenza

criterio in base al quale le antinomie devono essere risolte dando applicazione alla norma posta dalla fonte competente a disciplinare la fattispecie concreta, con esclusione di qualsiasi altro atto fonte.

Eguaglianza formale

eguaglianza basata sul principio secondo cui «tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali» (art. 3 comma 1 Cost.).

Eguaglianza sostanziale

eguaglianza basata sul principio secondo cui «è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del paese» (art. 3 comma 2 Cost.).

Annullamento (ad opera dei competenti organi giurisdizionali)

eliminazione dall'ordinamento di norme invalide, ossia viziate per non aver rispettato l'ordine gerarchico delle fonti o i limiti della propria competenza.

Sfiducia (mozione di)

modalità attraverso la quale ciascuna camera può revocare la fiducia che aveva accordato quando il governo, dopo la sua formazione, si era presentato innanzi alle Camere; equivale ad approvazione di una mozione di sfiducia il voto contrario a una questione di fiducia posta dal governo.

Ordine di esecuzione

modalità di adattamento agli obblighi internazionali che consiste nella seguente formula: «piena e intera esecuzione è data al trattato... (seguono la denominazione, l'individuazione dei contraenti, il luogo e la data dello strumento di diritto internazionale)»; è contenuto nella stessa legge con cui il Parlamento autorizza la ratifica di un trattato.

Norme interposte

norme parametro nel giudizio di legittimità costituzionale delle leggi poste fra la Costituzione e l'atto legislativo oggetto di controllo.

Corpo elettorale

parte del popolo cui l'ordinamento riconosce la capacità giuridica politica, ossia il diritto di voto.

Soglia di sbarramento

percentuale minima di voti che un partito deve raggiungere per poter partecipare all'assegnazione dei seggi.

Attribuzione delle competenze (Ue)

principio in base al quale l'Unione esercita solo le competenze che gli stati hanno attribuito ad essa coi trattati: tutto il resto rimane agli stati.

Sussidiarietà (Ue)

principio in base al quale l'Unione europea interviene solo se e in quanto i suoi obiettivi non possono essere conseguiti in misura sufficiente dagli stati e possono essere meglio conseguiti dall'Unione.

Proporzionalità (Ue)

principio in base al quale l'azione dell'Unione non deve andare al di là di quanto necessario al conseguimento dell'obiettivo.

Terzietà (del giudice)

principio per cui la risoluzione di una controversia giudiziaria deve essere affidata a un soggetto terzo: se tale non fosse il giudice non sarebbe accettato dalle parti.

Conversione

procedimento attraverso il quale il titolare di un potere sostituisce l'atto fonte adottato da un altro potere, che non ne è titolare, dando luogo a novazione della fonte, come nel caso della legge di conversione (approvata dal Parlamento) di un decreto legge (adottato dal governo).

Delegazione (legislativa)

procedimento duale di produzione del diritto che vede protagonisti sia il Parlamento, cui spetta approvare mediante legge la delega, sia il governo, cui spetta approvare sulla base di quella legge il decreto legislativo delegato.

Procedura legislativa ordinaria (Ue)

procedura per l'adozione di atti legislativi che si fonda sulla competenza paritaria del Parlamento europeo e del Consiglio.

Giustizia penale internazionale

procedure destinate ad assicurare l'osservanza da parte degli stati delle convenzioni sui diritti umani e del diritto umanitario; dal 2002 è in funzione la Corte penale internazionale, organo permanente che ha giurisdizione sui più gravi crimini di portata internazionale.

Procedure legislative speciali (Ue)

procedure per l'adozione di atti legislativi con prevalenza, a seconda dei casi, del Parlamento europeo ovvero del Consiglio.

Prorogatio

proroga dei poteri delle Camere sciolte fino alla prima riunione delle nuove Camere.

Majority

sistema elettorale a maggioranza assoluta: il seggio lo vince chi ottiene la metà più uno dei voti (con eventuale secondo turno).

Plurality

sistema elettorale a maggioranza relativa: in ogni collegio vince il seggio chi, fra tutti i candidati, ottiene più voti (in un unico turno).

Maggioritario

sistema elettorale nel quale chi prende più voti conquista l'intera posta in palio, che si tratti di un solo seggio o di più seggi.

Bicameralismo

sistema fondato sulla divisione del parlamento in due camere.

Diritto soggettivo

situazione a tutela di un interesse attuale e concreto: il titolare esercita il diritto soggettivo in via diretta ed immediata; l'ordinamento giuridico gli riconosce non solo determinate facoltà, ma anche la pretesa di condizionare il comportamento degli altri soggetti.

Interesse legittimo

situazione soggettiva di vantaggio il cui titolare gode di poteri strumentali in vista della tutela di un proprio interesse.

Potestà legislativa residuale

spettante alle regioni, essa è individuata «in riferimento ad ogni materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato» (art. 117 comma 4 Cost.).

Quorum funzionale

voto favorevole della maggioranza dei presenti per l'approvazione di una proposta, salvo che la Costituzione preveda una maggioranza speciale, cioè qualificata.


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