relazioni inter-organizzative e struttura a rete
evoluzione verso la forma a rete della grande impresa
1) GRANDE IMPRESA - modello FORDISTA INTEGRATO (MECCANICO) 2) DECENTRAMENTO PRODUTTIVO 3) LA GERARCHIA «SI SGRETOLA»: organizzazione per processi, outsourcing -> formazioni di «reti interne»
evoluzione verso la forma a rete della piccola impresa
1) PICCOLA IMPRESA - modello ARTIGIANALE (ORGANICO) 2) DISTRETTO COME RETE NATURALE, INFORMALE 3) IL DISTRETTO «SI EVOLVE»: -> «rete esterna» - strutturazione interna del distretto - centralizzazione del distretto - apertura dei confini
Obiettivo generale della rete di filiera
> presentarsi come fornitore integrato, interlocutore unico rispetto ai clienti (semplificazione relazioni di fornitura, standard omogenei...)
DISTRETTO COME RETE NATURALE, INFORMALE/ DECENTRAMENTO PRODUTTIVO
CONTINUITÀ DELLE LOGICHE ORGANIZZATIVE CHE ATTRAVERSANO IL NETWORK: - di controllo, - di coordinamento, - di comunicazione, - di condivisione (fiducia, sistemi informativi, pianificazione, gestione del personale, apprendimento)
La crescita dell'impresa minore per linee esterne (grazie a..)
Crescita dimensionale -> ampliamento dei confini proprietari dell'impresa che può realizzarsi: - per linee «interne»: - per linee «esterne»: grazie alla Crescita relazionale -> ampliamento della rete del valore dell'impresa, cioè dell'insieme delle relazioni utili per il vantaggio competitivo che fanno capo all'impresa -> nascita delle forme organizzative a rete
IL DISTRETTO «SI EVOLVE» / LA GERARCHIA «SI SGRETOLA»
I CONFINI «SI SGRETOLANO»: «rete esterna» - Relazioni con i fornitori - Relazioni con i clienti - Relazioni con i concorrenti - esternalizzazioni - organizzazione per processi - lavoro di gruppo - arricchimento delle mansioni - team
RETI di imprese o interorganizzative
Si definiscono "reti interorganizzative" tutte le forme di coordinamenmento e cooperazione tra imprese in cui esse mantengono una personalità giuridica propria, sono non controllate in termini di proprietà unica da parte di un'impresa centrale e non hanno con le controparti rapporti di puro mercato (richiamo alla Teoria dei Costi di transazione)
Come distinguere tra forme diverse di reti?
Si possono considerare alcuni aspetti • Quali attori ? Tipologia, e numero • Quali relazioni e quali interdipendenze? • Come gestirle?
modello numero/varietà degli attori nella rete (modello del fabbisogno di coordinamento) - assi
asse orizzontale: varietà da bassa ad alta asse verticale: numerosità da bassa ad alta
Reti interpersonali
focalizza l'attenzione sul livello di gruppi di persone e rapporti interpersonali, nell'assunto che impresa e ambiente sono fortemente interrelati anche attraverso le relazioni tra le persone
4 quadranti del modello numero/varietà
il fabbisogno di coordinamento può essere: - tendenzialmente limitato (n. alta - v. bassa) - tendenzialmente limitato (n. bassa - v. alta) - limitato (n. bassa - v. bassa) - elevato (n. alta - v. alta)
definizione di network e tipi di rete
il termine rete o network si riferisce...a un range di strutture e meccanismi di coordinamento tra imprese, del quale si possono costruire tipologie, che vanno da - forme di reti proprietarie come le joint ventures, a - reti non proprietarie ma con condivisione di utili, - centralizzate come il franchising, a - reti paritetiche e senza utili in comune come i consorzi, a - reti centralizzate ma informali come il subcontracting, a - reti informali e paritetiche come i clans che regolano trasferimenti reciproci di clienti o know-how all'interno di piccoli gruppi di imprese"
Reti di unità interne
l'organizzazione interna viene disegnata secondo moduli e procedure parallele a quelle impiegate verso l'esterno;
Obiettivo specifico della rete di filiera
ottimizzare processi e migliorare prodotti dei clienti, offrire un servizio "globale" di consulenza pre e post vendita", effettuare una co-progettazione con il cliente, condividere informazioni e conoscenze, in un'ottica di interscambio tecnologico (apprendimento organizzativo)
la Forma a Rete
punto di incontro tra autonome dinamiche evolutive della PMI e della GI
la doppia rete
rete interna + rete esterna
la NATURA DELLE INTERDIPENDENZE nel NETWORK
richiama il grado di consapevolezza della necessità di una relazione e/o di un meccanismo di coordinamento tra due o più attori, tipologie: • VOLONTARIE gli attori scelgono di porsi in relazione in modo consapevole (riconoscono l'interdipendenza) (es.: rete di filiera) • ARTIFICIALI: indotte, relazioni comandate da un attore esterno al network (es. neftech)
Reti di unità esterne
si basa sulla presenza di un'impresa guida (focal firm o referent organization) che costruisce una serie di legami e relazioni con altre imprese o enti esterni; - i legami interessano una o più dimensioni dell'attività svolta per realizzare gli obiettivi strategici - si sviluppano all'interno dell'organization set in cui è presente l'impresa focale
I SOGGETTI COINVOLTI (gli attori della rete)
si può analizare: • NATURA GIURIDICA dei nodi (pubblica, privata, nonprofit) • SETTORE di attività dei nodi • DIMENSIONE AZIENDALE • MODELLO ORGANIZZATIVO (in particolare, il grado di accentramento/decentramento decisionale) • CULTURA ORGANIZZATIVA (c.d. «cultural distance») • COMPETENZE APPORTATE dai singoli nodi (c.d. «cognitive distance»)
le Reti di filiera
sinergie tra imprese collocate lungo la medesima catena del valore => es.: pluralità di aziende impegnate nella costruzione di uno stabilimento industriale per consegnare "chiavi in mano" il prodotto complesso al cliente finale
la NATURA DELLE RELAZIONI
• COMPETITIVE (network orizzontali competitivi) es. Gruppi di acquisto • COLLABORATIVE (orizzontali non competitive o verticali di filiera) es. Associazioni di categorie, consorzi commerciali, franchising, Distretti, reti di fornitura. • COOPERATIVE
Relazioni organizzative nelle PMI
• Ieri: relazioni "dentro" delimitati territori (aree-sistema, distretti industriali) - conseguenza di specificità territoriali - logica non competitiva • Oggi: relazioni dentro e "fuori" dal territorio - Concetto emergente di rete globale, transnazionale
caratteristiche delle Reti di unità esterne (pensando allo schema)
• Impresa focale: azienda di dimensione «relativamente» più grande, regista della rete, presidia le attività a maggior valore aggiunto, controlla i nodi della rete, è lo snodo essenziale del network • Nodi: organizzazioni (prevalentemente) autonome sul piano giuridico ed economico • Risorse di base: tessuto di relazioni sociali (di fiducia, conoscenza, amicizia, supporto) che esiste tra i nodi • "Collante" della forma: comune obiettivo strategico di fondo, che favorisce la condivisione di risorse e competenze • Estensione e mobilità dei confini: funzione delle capacità dell'impresa focale di accedere alle risorse necessarie
La rete come modello «a strati» (Boari, Grandi, Lorenzoni)
• Reti di unità esterne • Reti di unità interne • Reti interpersonali
PERCHE' FARE RETE in particolare per le PMI
▪ condivisione di risorse materiali/immateriali ▪ perseguimento economie di costo ▪ sviluppo congiunto nuovi prodotti/servizi ▪ ingresso in nuovi mercati
PERCHE' FARE RETE in generale
▪ fronteggiamento incertezza/opportunismo del mercato ▪ scambio di risorse materiali/immateriali ▪ acquisizione/accesso a risorse/conoscenza critiche non sviluppabili all'interno ▪ riduzione tempi/costi dell'accesso, trasferimento, appropriazione delle risorse ▪ maggiore flessibilità produttiva ▪ sviluppo congiunto/ricombinazione di nuova conoscenza ▪ sviluppo nuovi business ▪ miglioramento dell'immagine aziendale